Il ciclone Le Pen conquista i francesi

Il ciclone Le Pen conquista i francesi

Quel «Oui, la France» parlava chiaro già l'anno scorso, quando Marine Le Pen si candidò alle presidenziali insediando il duopolio socialista-neogollista. Non raggiunse il secondo turno, ma il suo manifesto era preludio, fatto slogan, della normalizzazione di un partito di estrema destra che punta ad allargare i propri confini.
A due anni e mezzo dall'elezione a presidente del Front National, Marine Le Pen balza per la prima volta in cima ai sondaggi nazionali: stacca di due punti i neogollisti Ump e di cinque il Partito socialista nelle intenzioni di voto sulle elezioni europee previste per maggio.
Dopo aver registrato una prima vittoria a livello locale nel fine settimana, in un'elezione nel sud della Francia dove ci si confronta per una poltrona in consiglio regionale, in cui il Fn ha messo fuori gioco il Ps, ieri è arrivato il dato scientifico: il Front National è in testa col 24% nelle intenzioni di voto per i seggi in palio nel 2014 al Parlamento di Strasburgo. La rilevazione, pubblicata dal Nouvel Obs, premia anzitutto la strategia della leader frontista: rosicchiare consensi dal bacino destra-sinistra. Ma, soprattutto, far dimenticare alla maggioranza dei francesi il carattere estremista del movimento fondato da papà Jean-Marie: 85 anni, condannato più volte per incitamento all'odio razziale e negazione dell'Olocausto, il presidente onorario del Fn spera di conquistare un seggio a Strasburgo grazie alla Francia sud-orientale, la regione in cui il Fn riceve maggiori consensi.
Cavalcando l'onda di normalizzazione, Marine, ieri ha detto all'Ansa di essere «pronta» anche per l'Eliseo. «Non sopporto chi dice che non abbiamo le competenze adeguate per guidare un Paese come la Francia». «Non sono sorpresa» dal sondaggio del Nouvel Obs (il campione è di 1.893 persone, ndr). «Oggi siamo il primo partito. Ormai Ps e Ump possono vincere solo se si uniscono insieme e formano un'unione repubblicana». In effetti, questa sembra la preoccupazione più grande dei due poli. Che in queste ore hanno avuto più di un contatto per evitare la vittoria del Front nella mini-elezione di Bignoles, dove il Ps ha invitato in modo evidente a votare Ump. Il ciclone lepenista è una realtà, se è vero che il ministro dell'Interno, Manuel Valls, sta girando in treno mezza Francia per controbattere al messaggio del Front in materia di sicurezza ed evitare altri exploit del partito «né di destra, né di sinistra»; definito ancora ieri «estremamente democratico» dalla sua leader. Già, perché l'altra mission di Marine Le Pen è sul piano lessicale. Trasformare il Front da cartello estremista a partito di riferimento per «la Francia dei dimenticati». Dai due principali antagonisti, s'intende.
A supporto del Front ieri anche Alain Delon. In un'intervista, l'attore dice che il successo di Le Pen è «edificante, perché la gente non ne può più che gli si parli come fanno oggi (Ps e Ump, ndr). Vuole l'azione, vogliono un'altra cosa». Da anni, Le Pen padre e figlia si battono, ma un po' da soli - chiosa Delon - Adesso, per la prima volta, non lo sono più, hanno i francesi con loro». Il presidente della Repubblica, François Hollande, reagisce spiegando che «bisogna rialzare la testa di fronte agli estremismi». Ma l'alleato comunista, Jean-Luc Mélanchon, per l'ennesima volta dice che «il principale procuratore di voti per la Le Pen è all'Eliseo».
A inizio settembre, nella kermesse di Marsiglia, Marine ha espresso gli obiettivi: ottenere 1.000 consiglieri nel voto amministrativo di marzo, vincere le europee e preparare il salto nazionale. Qualche reprimenda per i suoi in questi giorni: «Vi chiedo di verificare i contenuti delle pagine Facebook, dei tweet e dei blog e vi ricordo che ciascun candidato deve rispettare la linea del movimento, senza lasciarsi andare a deliri personali o ideologici». Ecco la nuova Marine. Leader di un partito che punta a essere semplicemente vincente, querelando chi definisce il Fn estremista.
L'unico ad avere una posizione nettamente critica sul Fn è stato Le Monde. Il quotidiano sostiene che, «contrariamente a ciò che afferma Le Pen, il suo partito incarna la tendenza più classica dell'estrema destra». Secondo un sondaggio del quotidiano Le Figaro, la maggioranza dei francesi continua comunque a identificare il Front National come un partito di estrema destra.

Mentre per Libération un quarto degli elettori che nel 2012 hanno scelto Sarkozy contro Hollande oggi sarebbero pronti a votare Fn: perché un francese su quattro giudica i lepenisti appartenenti di diritto «alla famiglia politica della destra classica».
twitter F_D_Remigis

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