La notizia dei cinque mandati d'arresto che la Spagna spiccherà nei confronti di altrettanti leader cinesi è arrivata ieri. La Corte nazionale spagnola ha accusato l'ex premier di Pechino, Li Peng, l'ex presidente, Jiang Zemin e altri nomi di spicco di genocidio per i fatti accaduti in Tibet tra il 1971 e il 2005.
Il tribunale aveva accettato a inizio ottobre l'appello presentato dal Comite de Apoyo al Tibet (Cat), gruppo parte del più ampio International Tibet Network, organizzazione ombrello che raccoglie oltre 190 associazioni a livello globale.
Ieri la Corte ha emesso i mandati, grazie al principio di giurisdizione universale contenuti nel diritto penale spagnolo, che permette di perseguire soggetti per reati come genocidio e terrorismo anche al di fuori dal loro Paese d'origine. Gli accusati potrebbero essere arrestati in Spagna o negli Stati che hanno firmato con Madrid un trattato d'estradizione
La risposta dell'ex presidente Jiang Zemin non si è fatta attendere.
Da Pechino ha definito "assurda" la decisione, aggiungendo che "qualunque Paese si assumesse" la decisione di arrestarlo "provocherebbe su di sè forte imbarazzo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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