«Un sogno che si è avverato». Così Sanaa Jamil, una profuga siriana di 8 anni, ha descritto all'Ansa le sue sensazioni nel ricevere ieri la prima comunione durante la Messa celebrata da Papa Francesco all'International Stadium di Amman.
«Da molto tempo aspettavo questo momento, è un giorno che non potrò mai dimenticare», ha detto ancora Sanaa, una dei 1.400 bambini che per la prima volta si sono accostati ieri al sacramento tra le decine di migliaia di persone provenienti da Siria, Irak, Palestina, Libano e Giordania che hanno affollato l'impianto sportivo.
Sanaa, che ha sperimentato direttamente i disastri provocati dal conflitto civile nel suo Paese, non ha dubbi quando le si chiede cosa si aspetta dalla visita del Pontefice in Terra Santa: «Speriamo - dice - che aiuti a portare la pace nella nostra regione».
La preparazione dell'evento è durata quattro mesi, ha detto Padre Rifat Bader, del Centro per gli studi e i media cattolici, portavoce del comitato organizzatore della visita in Giordania.
Tra i bambini che hanno ricevuto la prima comunione ve ne erano molti altri provenienti dalla Siria e dall'Irak.
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