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Datagate, Usa al contrattacco: "Se smettiamo si rischia un altro 11 Settembre"

Il capo della Nsa difende il lavoro dell'intelligence poi scarica il barile su politici e ambasciatori che avrebbero chiesto all'intelligence di intercettare i leader mondiali

Datagate, Usa al contrattacco: "Se smettiamo si rischia un altro 11 Settembre"

Lo scandalo datagate ha raggiunto il suo acme e la tensione tra Washington e Berlino è a livelli altissimi. Le dichiarazioni del presidente Obama sulla politica egoistica della Merkel sono un termometro efficace della temperatura algida scesa tra i due paesi. Ma gli Stati Uniti non ci stanno a passare davanti agli occhi del mondo intero come "spioni". E lo scenario da "vite degli altri" tratteggiato dalla talpa Snowden ha sensibilmente opacizzato l'iimmagine degli Usa nel mondo. Così Washington va al contrattacco e lo fa attraverso le parole del capo della Nsa Keith Alexander: "Ci piacerebbe smettere con i nostri programmi di intelligence. Ma se lo facessimo la nostra paura è che si creerebbe un vuoto, che potrebbe provocare un altro 11 settembre. E cos non avremmo fatto il nostro dovere: lo ha detto il capo della Nsa, Keith Alexander, intervenendo a un evento a Baltimora". Non solo. Il numero uno dell'intelligence punta il dito contro la politica e gli ambasciatori che gli avrebbero chiesto espressamente di tenere sotto controllo le utenze telefoniche dei leader mondiali.

Un messaggio chiaro e ultimativo: senza le intercettazioni e tutto il lavoro di intelligence che gli Stati Uniti svolgono, il terrorismo internazionale potrebbe tornare a colpire indisturbato. "Non mi sono sposato con questi programmi - ha proseguito Alexander- e se potessimo avere un modo migliore per portarli avanti lo faremmo. Portiamo in mano un nido di calabroni per il bene del Paese - ha aggiuntoriferendosi in particolare alle intercettazioni telefoniche -. Ci piacerebbe metterlo già, ci piacerebbe gettarlo via, ma se lo facessimo la nostra paura è che si creerebbe un vuoto e ci sarebbe il rischio di un potenziale nuovo 11 settembre. E così non avremmo fatto il nostro dovere".

Si torna, dunque, al quesito che tante volte è stato posto dopo il tragico attacco alle Torri Gemelle: simao disposti a cdere un po' della nostra privacy in cambio di un mondo più sicuro?

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