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Egitto, guerriglia a Port Said: 27 morti

Violenti scontri dopo la condanna a morte dei responsabili della strage dell'anno scorso, allo stadio di Port Said, dove persero la vita 74 persone

Egitto, guerriglia a Port Said: 27 morti

Egitto ancora nel caos: sono almeno 30 i morti e 277 feriti dopo gli scontri scoppiati stamane a Port Said. Le proteste sono divampate contro le 21 condanne a morte per la strage allo stadio del febbraio 2012, in cui morirono 74 persone. I manifestanti hanno anche assaltato due commissariati di polizia e negli scontri in città due agenti sono morti. Lo stadio di Port Said fu teatro di un’autentica battaglia tra i tifosi locali dell’Al-Masry e quelli della squadra cairota dell’Al-Alhy. Secondo molti osservatori gli incidenti furono pianificati dalla polizia o da nostalgici di Hosni Mubarak per vendicarsi degli Ultras dell’Al-Ahly che erano stati in prima linea nella rivoluzione contro il Rais.

Tra le vittime due calciatori

Ci sono anche due giocatori di calcio tra le vittime degli scontri. Secondo quanto riferisce al Arabiya si tratta di Tamer al-Fahla della squadra dell’al-Masry e Mohamed al-Dadhwi, che gioca per lo al-Mareekh. Entrambe le squadre sono di Port Said.

Il Canale di Suez

Nnonostante i disordini scoppiati negli ultimi due giorni in numerose città egiziane, fra le quali Suez e Port Said, il canale di Suez funziona regolarmente: lo ha reso noto l’ente di gestione del Canale, che ha registrato oggi il transito di 44 navi. L’esercito egiziano è stato schierato a protezione degli edifici pubblici di Suez, dove ieri otto persone sono morte in violenti scontri fra manifestanti dell’opposizione e polizia.

Tafferugli al ministero dell'Interno

Scontri nelle vicinanze del ministero dell’interno egiziano, dove si sono recati circa cinquecento supporter dell’Ahly per chiedere che vengano giudicati anche i poliziotti imputati nel processo del massacro a Port Said. La polizia ha risposto lanciando lacrimogeni.

L'opposizione: boicotteremo il voto

L’opposizione egiziana ha minacciato di boicottare le nuove elezioni parlamentari se il presidente, Moahamed Morsi, non troverà al più presto "una soluzione complessiva" alla crisi nel Paese. Il Fronte di Salvezza Nazionale, il principale blocco di partiti e movimenti all’opposizione degli islamisti al potere, ha anche chiesto la creazione di un governo di "salvezza nazionale", altrimenti non parteciperà alla prossima tornata elettorale. Le operazioni di voto si dovrebbero tenere ad aprile e daranno vita all’Assemblea del Popolo, la camera bassa del Parlamento; quella eletta l’anno scorso, è stata sciolta a giugno dalla Corte Suprema, che a luglio ha anche proclamato nullo il decreto con il presidente l’aveva riconvocata.

La data esatta del voto primaverile sarà annunciata il 25 febbraio.

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