L’ospedale militare di Maadi, al Cairo, è sigillato. L’ex presidente egiziano Hosni Mubarak è ricoverato nel palazzone in stile sovietico da martedì sera. Le sue condizioni di salute restano un mistero. La polizia militare blocca l’entrata. È impossibile parlare con un responsabile della struttura sanitaria. Il numero delle telecamere oltrepassa quello dei sostenitori di Hosni Mubarak, una dozzina, seduti su una bassa inferriata, con le fotografie dell’ex raìs alla mano: «Mubarak maltrattato, Mubarak innocente, Mubarak nobile guerriero», è scritto su un poster. Il mistero sulle sorti dell’ex presidente aumenta l’instabilità in cui regna l’Egitto in attesa dei risultati elettorali. Martedì notte hanno iniziato a filtrare indiscrezioni su un peggioramento dell’ex raìs e di un suo trasferimento all'ospedale militare. Mubarak era detenuto nel carcere di Tora dal 2 giugno, quando un tribunale lo ha condannato all’ergastolo per il coinvolgimento nell’uccisione di manifestanti durante i primi giorni della rivoluzione.
Nella notte, la Mena, agenzia di stampa statale, ha scritto che il raìs era «clinicamente morto». Da allora, una serie di smentite e conferme ha complicato l’intrigo. Il suo avvocato Farid Deeb parlando all’emittente Al Hayat ha fatto sapere che la notizia erafalsa. La Reuters ha scritto che secondo fonti della sicurezza il raìs aveva perso conoscenza, ma non era morto. Secondo il sito EgyNews , media di Stato, Mubarak era in coma.
Alcuni siti hanno ripreso le paroledelgeneraledellagiuntaalpotere, Said Abbas, secondo cui le voci della morte erano senza senso. Ieri, i media egiziani parlavano di un miglioramento delle sue condizioni. Secondo un altro avvocato della famiglia Mubarak, Youssri Abdel Razeq, citato dal New York Times , il raìs sarebbe scivolato nella doccia della prigione, sbattendo il collo. PiazzaTahrir, chementreilpresidente era trasportato all’ospedale, era gremita di manifestanti in protesta contro il governo militare, ha reagito alla notizia con indifferenza. «Mubarak fa parte del passato, ora ci interessano i risultati», ha detto Said Mahmoud, un idraulico che era alla manifestazione.
Dare informazioni contrastanti «è un modo per distrarre la popolazione, un gioco di chiunque sia al potere in Egitto», spiega Said Sadek, professore di sociologia all’Università americana del Cairo. E nella terra in cui le notizie prendono la forma di teorie del complotto, il gioco funziona ad aggravare l’incertezza. «La cospirazione in un Medio Oriente retto da autocrati è stata per decenni una realtà, un modo per cambiare poteri politici attraverso trame di palazzo», spiega.
L’incertezza è appesantita dall’attesa dei risultati. «Le più pericolose 48 ore della storia d’Egitto», titolava ieri il quotidiano Al Ahram mentre il ministero dell’Interno pianificava la messa in sicurezza degli edifici sensibili. Il Paese non ha né una Costituzione né un Parlamento. Ha votato ma non sa ancora chi sarà il suo leader. Il candidato dei Fratelli musulmani Mohammed Morsi dichiara vittoria. Le cifre che esibisce sono confermate dai conteggi di molti medianazionali. Eppure, ilsuorivale, l’ex premier Ahmed Shafik, rivendica la poltrona. Dopo la festa della piazza, i Fratelli musulmani ieri hanno alzato i toni. Un portavoce, Mahmoud Ghozlan, ha detto ai media che «truccare il voto porterà a un confronto tra popolazioneemilitari ».
La giunta al potere ha da poco pubblicato una dichiarazione costituzionale che limita l’autorità del prossimo presidente.
Non è però ancora chiaro quando gli egiziani conosceranno l’esito del voto. La Commissione elettorale dovrebbe rendere noti i risultati ufficiali oggi, ma nelle ore passate si sono rincorse notizie su una possibile posticipazione dell’annuncio.Twitter:@rollascolari
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.