La conferma della morte di Silvano Trevisan purtroppo è arrivata dalla Farnesina. L’ingegnere italiano 69enne, rapito tra il 16 e il 16 febbraio scorso a Jamààre, nello Stato federale di Bauchi (nord-est della Nigeria), insieme ad altri sei colleghi, è stato ucciso. Per ore si era sperato che l'annuncio dato su internet da Ansaru, una costola dei jihadisti di Boko Haram, fosse falso. Ma le immagini circolate su Youtube hanno permesso di identificare il cadavere dell'italiano. Ansaru ieri aveva rivendicato l’uccisione di tutti e sette gli ostaggi, un britannico, un greco, due libanesi e una coppia di siriani. Lavoravano tutti per la Setraco, una ditta di costruzioni libanese.
"L’Unità di Crisi della Farnesina - riferisce il ministero degli Esteri in un comunicato - e gli altri organi dello Stato coinvolti hanno continuato a seguire gli sviluppi che purtroppo in queste ore hanno acquisito connotati sempre più drammatici. Le verifiche effettuate in coordinamento con gli altri Paesi interessati ci inducono a ritenere che sia fondata la notizia dell’uccisione degli ostaggi sequestrati il mese scorso in Nigeria". Trevisan lascia la moglie, Mirca Bellini, che abita a Oristano assieme alla figlia Eria, in un appartamento al quinto piano di una palazzina in zona centrale.
I terroristi di Ansaru ieri avevano detto di aver ucciso gli ostaggi come risposta ai tentativo di blitz fatti dalle forze speciali britanniche e nigeriane. Tentativi che, secondo la Farnesina, non ci sono mai stati. "Ciò che dobbiamo dolorosamente constatare è, piuttosto - si legge nella nota - un’aberrante espressione di odioso e intollerabile fanatismo. L’Italia resta fermamente impegnata in tutti i fori internazionali per prevenire e contrastare la piaga del terrorismo e si adopererà affinché siano assicurati alla giustizia i responsabili di questo brutale atto di violenza".
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla famiglia di Trevisan un messaggio di cordoglio: "Ho appreso con costernazione, dopo ore di ansietà, la dolorosa notizia del barbaro assassinio del connazionale Silvano Trevisan, dopo un lungo sequestro mentre onorava la migliore tradizione del lavoro italiano all’estero.
Nell’esprimere alla famiglia, in questo momento di grande sofferenza, il cordoglio dell’intera nazione e i miei personali sentimenti di solidarietà, mi unisco alla ferma condanna di tutti i paesi colpiti dall’efferato delitto contro ostaggi inermi per riaffermare l’impegno della comunità internazionale nell’assicurare alla giustizia i responsabili, contrastare la minaccia terroristica e garantire la sicurezza del lavoro e delle persone in un’area cruciale per la pace".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.