Un'uscita decisamente poco politically correct, quella di Ségolène Royal. Che ha stupito tutta la Francia. La ex candidata alle presidenziali (ed ex compagna del presidente Hollande, oltre che grande sconfitta alle ultime elezioni parlamentari) ha infatti detto che la giovane Najat Vallaud-Belkacem, nuovo ministro per i Diritti delle donne e portavoce del governo, ha conquistato il suo ruolo grazie alle origini maghrebine. Il tutto, considerato che Vallaud-Belkacem era la sua «protetta».
In una intervista al settimanale Le Point Ségolène Royal spiega che Vallaud-Belkacem deve «accettare di essere lì per quello....», cioè appunto per il fatto di essere nata in Marocco. Poi ha cercato di spiegare meglio il concetto: «Forse non sarebbe arrivata» così in alto se si fosse chiamata «Claudine Dupont», tipico nome francese. Anzi Royal ha tenuto a precisare che lei stessa in passato aveva promosso la Belkacem proprio per le sue origini. Poi ha chiarito il suo credo in proposito: «Intorno a me ho sempre voluto operai, esclusi, giovani di origini diverse». Insomma un trionfo apparente di politicamente corretto, anche se le sue parole, in realtà, di corretto sembrano avere pochino. Anzi suonano un po' acide, come quelle che possono uscire dalla bocca di una politica inacidita (appunto) dall'ennesima sconfitta e dal colpo basso subito «in famiglia», anzi peggio, dalla nuova compagna del suo ex partner, Valérie Trierweiler, che l'ha colpita velenosamente col suo tweet a sostegno dell'avversario alle elezioni.
Najat Vallaud-Belkacem è stata una delle portavoci di Ségolène per la campagna presidenziale del 2007, e poi per le primarie socialiste dell'autunno scorso. Poi è passata ad aiutare il candidato, ora presidente, Hollande.
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