Gauck, l’ex pastore anti Stasi è il nuovo presidente tedesco

Gauck, l’ex pastore anti Stasi è il nuovo presidente tedesco

Sembra un uomo uscito dal passato Joachim Gauck. È lui il nuovo presidente della Germania, eletto dal parlamento tedesco per riempire il vuoto e l’imbarazzo lasciato dal suo predecessore, Christian Wulff, che si è dimesso dopo essere stato travolto da una lunga serie di accuse di presunti comportamenti illeciti e menzogne ad organi istituzionali. Ieri la storia ha ripescato questo ex pastore protestante di 72 anni e lo ha riportato in prima fila. Un destino da Novecento Gauck, conservatore liberale di sinistra. Nato a Rostock, sul Mar Baltico nel 1940 da un capitano della marina mercantile, ha visto fin troppo da vicino i metodi comunisti. Come per Angela Merkel, la svolta di vita arriva con la caduta del Muro di Berlino.
Aveva solo undici anni Gauck, quando vide arrivare un’auto con due poliziotti a bordo e portare via suo padre. L’avversione per il regime comunista della Ddr nasce da lì. Per anni la famiglia ignorò tutto, anche che il tribunali militare di Schwerin aveva condannato Gauck senior a 25 anni di carcere per «propaganda antisovietica». Era stato trasferito in un gulag, in Siberia. «Il destino di nostro padre fu per noi una clava educativa». Gauck senior tornò a casa cinque anni dopo. Il figlio combatterà per tutta la vita per i diritti umani. Avrebbe voluto iscriversi a giornalismo, ma per ragioni politiche lasciò stare e scelte teologia. Nel 1967 viene nominato pastore, si sposa con la sua compagna di banco, Gerhild Radtke, quattro figli. Poi, negli ultimi mesi del regime comunista aderisce al movimento popolare che rivendica i diritti civili nella Ddr. È la svolta. Il matrimonio con Gerhild non va. Nel 1990 si separa. Nelle prime elezioni libere viene eletto nelle liste del partito ecologista deputato alla Volkskammer, il parlamento della Ddr democratizzata.
La mente, torna sempre lì, a quelle vecchie battaglie, al dolore, ai paragoni. Anche ieri ha parlato di quel 18 marzo 1990, le prime elezioni libere nella Ddr: «Ho dovuto aspettare 50 anni per poter votare, e allora ho promesso in quella circostanza non mi perderò mai più nessuna nuova elezione». Gauck è anche l’uomo della memoria. Dal 1990 al 2000 è stato il Commissario federale per gli archivi della Stasi. Le vite degli altri si riaprivano nei suoi archivi. Durante il suo discorso ieri la Germania ha visto un presidente commosso. «Accetto questo dovere. Lo faccio con l’infinita gratitudine di una persona che alla fine e in modo inaspettato ha ritrovato la sua casa e ha avuto il piacere di partecipare a una società democratica negli ultimi venti anni». «Che bella domenica», ha detto, uno sguardo alla sua compagna, la giornalista Daniela Schadt. Lei che ha già spiegato di non voler vivere nel castello di Bellevue, quello che ospita i capi di Stato. E di non avere alcuna intenzione di sposare il presidente, per ragioni di protocollo. Intanto lei, si è dimessa da redattore capo del settore politico del Nuernberger Zeitung.

«C’è una villa di servizio a Dahlem e forse potremmo usare quella - ha detto. Capisco che non sarà divertente per i vicini di Shoeneberg, non poter parcheggiare per il traffico delle auto di sicurezza». Franca e diretta. Come lui.

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