Il giorno del ricordo tra dolore e aggressioni

Serrande abbassate per i negozi nell'ex ghetto e preghiere nel Tempio Maggiore: così la Comunità ebraica di Roma, ha ricordato i tre ragazzi israeliani uccisi, in concomitanza con i loro funerali in Israele. Ma nel giorno del lutto e delle preghiere, nella capitale un giovane che indossava la kefiah è stato aggredito da un gruppo di filoisraeliani e trasportato in codice giallo all'ospedale Fatebenefratelli per un trauma cranico.
Nel pomeriggio erano state convocate due manifestazioni spontanee a pochi metri di distanza, una pro Israele a piazza Santa Maria di Loreto e l'altra pro Palestina a piazza San Marco. Il giovane sarebbe stato picchiato mentre si allontanava da solo. L'aggressione segue quella avvenuta lunedì, ma di cui si è saputo solo ieri, ai danni di un gruppo di «punkabbestia» che sarebbero stati picchiati, come hanno detto, «da alcuni manifestanti filo-israeliani». Sei di loro sono finiti in ospedale.
In molte sinagoghe italiane questo comunque è stato il giorno del silenzio: da Roma - dov'è stato accolto l'invito del Presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e del Rabbino Capo Riccardo Di Segni, che ha celebrato - a Torino, da Napoli a Milano, il dolore ha unito la comunità ebraica. Alla funzione di ieri sera alla sinagoga milanese in via della Guastalla erano presenti anche rappresentanti del Comune.

La Comunità ebraica di Torino ha ricordato i tre ragazzi israeliani uccisi nella sinagoga cittadina durante un incontro di preghiera. La Comunità Ebraica di Napoli invece ricorderà i tre giovani nel corso della funzione del sabato mattina in sinagoga.

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