Tre sindaci «storici» della Grande Mela, l'attuale governatore dello Stato di New York, e poi deputati, senatori e giudici della Corte Suprema. Gli italoamericani sono arrivati (quasi) ovunque. C'è lo zampino di un italiano, Filippo Mazzei, perfino nelle famose parole della Dichiarazione di Indipendenza «tutti gli uomini sono creati uguali». Il primo a ottenere una carica pubblica fu però Onorio Razzolini, ministro della Difesa del Maryland tra il 1732 e il 1747. Nel 1837 John Phinizy (Finizzi) divenne il primo sindaco italoamericano, in Georgia. Ma è a New York che - prima di De Blasio - gli italoamericani hanno conquistato lo scranno cittadino per ben tre volte, con Fiorello La Guardia dal 1931 al 1944, con Vincent Impellitteri dal 1950 al 1954 e infine con Rudy Giuliani, dal 1994 al 2001 (il sindaco della «tolleranza zero», della lotta alla criminalità e dell'attentato alle Torri gemelle).
Anche lo Stato di new York è governato da italoamericani: oggi alla guida c'è Andrew Cuomo (nella foto), «erede» della dinastia politica resa celebre (e amata) dal padre Mario. E, prima ancora, Alfred E. Smith, nato Alfred Emanuele Ferrara, poi battuto nella corsa alla Casa Bianca da Herbert Hoover nel 1928.
Di origine italiana sono i due giudici della Corte Suprema Antonin Scalia e Samuel Alito e l'ex speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, nata D'Alessandro (prima donna e prima italoamericana a ricoprire l'incarico).
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