Un inciampo diplomatico inatteso per la sua esperienza di politico e conferenziere strapagato. Pagato però, in questo caso, dai committenti sbagliati: niente meno che l'esercito cinese. È stato il Sunday Times a rivelare l'«incidente» in cui sarebbe caduto Tony Blair, l'ex premier britannico che, da quando ha lasciato Downing Street, a differenza del destino toccato al partito laburista ha macinato un successo dopo l'altro: in termini di prestigio, con la nomina ad inviato del Quartetto per il Medio oriente ma, soprattutto, in termini economici, visto che grazie alle sue conferenze in giro per il mondo guadagna milioni. Solo Bill Clinton riesce a fargli concorrenza.
Però proprio durante una di queste conferenze Blair avrebbe commesso il «passo falso». Secondo il Times si sarebbe trovato - a sua insaputa - a parlare in una conferenza organizzata da un'associazione apparentemente innocua ma, in realtà, usata come copertura dal dipartimento per la guerra psicologica dell'esercito cinese. Tutto sarebbe successo lo scorso novembre, quando Blair ha fatto una conferenza a Pechino, durante un incontro che - ufficialmente - doveva occuparsi del filantropismo mondiale. Blair si è presentato come «un vecchio amico della Cina», ricevendo molti applausi.
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