India, per i due marò italiani prima notte fuori dal carcere La loro "gabbia" ora è l'hotel

Latorre e Girone, liberati su cauzione, si sono presentati ieri alla prima udienza: dibattimento rinviato al 18

India, per i due marò italiani prima notte fuori dal carcere La loro "gabbia" ora è l'hotel

Prima notte di libertà, anche se non possono tornarsene a casa, per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Ieri sera i due marò sono stati rilasciati su cauzione dopo cento giorni di galera. «Siamo veramente soddisfatti per il risultato raggiunto, per ora. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutato dall’Italia» sono state le parole di Latorre riferite a Il Giornale da fonti della Marina.
I marò alloggeranno nell’hotel Trident di Kochi, dove si trova la delegazione italiana che segue il caso. Un albergo confortevole con piscina e tre ristoranti sull’isola di Willingdon. Le stanze, finalmente senza sbarre alla finestra, sono da hotel a cinque stelle con tv satellitare ed accesso a internet. L’albergo si trova di fronte alla via Gandhi e al mare, dove il 15 febbraio sono morti due pescatori indiani. Secondo l’accusa li hanno uccisi i marò, che però sostengono di aver sparato in acqua. La giornata di ieri è stata convulsa. In mattinata Latorre e Girone si sono presentati all’udienza preliminare del processo che li vede imputati di omicidio volontario presso il tribunale di Kollam. Il giudice P. D. Rajan ha chiesto una lista di interpreti, in maniera tale che gli imputati possano seguire il dibattimento in italiano. Poi il processo è stato rinviato al 18 giugno.
Nel frattempo si stavano risolvendo gli ultimi problemi per le restrizioni imposte dalla giustizia indiana nel concedere la libertà su cauzione. A cominciare dai garanti locali, due cittadini del Kerala, che hanno presentato attestati di proprietà per 290mila euro (20 milioni di rupie), cifra richiesta per la scarcerazione. «Conosco bene il vostro Paese ed ho un cognato che lavora per una compagnia italiana operante nel settore della Difesa e basata a Dubai» ha spiegato uno dei due, Jyothy Kumar, immobiliarista locale. «Siamo essere umani - ha aggiunto - mi hanno chiesto di intervenire nella vicenda dei due marò e sono contento di averlo fatto».
La polizia conferma che l’albergo dei marò si trova all’interno del perimetro di 10 chilometri dal commissariato principale, come richiesto dal giudice. Ogni mattina Latorre e Girone dovranno andare a firmare davanti agli agenti per dimostrare che non si sono dileguati.
Il console Giampaolo Cutillo è arrivato all’ex riformatorio dove i marò attendevano la libertà, ieri sera alle 21.15, con i documenti per la scarcerazione. Poco dopo i fucilieri sono usciti dirigendosi verso l’albergo Trident, dove sono arrivati indossando jeans e maglietta.

Poche ore prima alla sfilata per la festa della Repubblica a Roma era scoppiato l’applauso, quando il presentatore ha scandito i loro nomi. Per la prima notte di libertà Latorre e Girone possono tirare un sospiro di sollievo, ma la battaglia inizia ora con un processo che gli indiani sembrano avere già scritto.
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