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India, processo stupro di branco si terrà a porte chiuse

La prima udienza è stata interrotta per il caos creatosi in aula a causa di un litigio tra gli avvocati presenti

Uomini della polizia fuori dal tribunale di New Delhi
Uomini della polizia fuori dal tribunale di New Delhi

È iniziato oggi, a New Delhi, il processo contro cinque persone, accusate insieme ad un'altra - minorenne - di avere stuprato una 23enne indiana. L'episodio si è verificato alcuni giorni fa. La ragazza, poi gettata dall'autobus su cui si trovava insieme al fidanzato, è morta.

La vicenda è estremamente delicata. Ha sollevato già nei giorni scorsi numerose polemiche. E oggi ha costretto il giudice indiano a decidere di tenere il processo a porte chiuse. La prima udienza preliminare si è conclusa in un nulla di fatto, in un'aula stipata di giornalisti, pubblico e avvocati all'inverosimile.

Prima ancora di riuscire a portare in aula gli imputati (tutti tranne il minorenne, che sarà giudicato da una corte speciale), un litigio tra avvocati ha costretto a sospendere i lavori, che riprenderanno a porte chiuse. Il motivo del litigio che ha impedito di continuare con l'udienza è la decisione di un avvocato di difendere gli uomini accusati di stupro. L'associazione aveva deciso in precedenza - compatta - di non fornire assistenza legale.

Nel pomeriggio è ripresa l'udienza. I cinque imputati maggiorenni sono stati incriminati.

Il tribunale dei minori penserà a decidere sul 17enne.

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