Israele, accordo tra Netanyahu e l'opposizione

Netanyahu sigla un accordo con il capo dell'opposizione, Shaul Mofaz, e annuncia la formazione di un governo di unità nazionale. Il voto è lontano: nell'autunno del 2013

Gerusalemme - Benjamin Netanyahu ha sorpreso tutti. Nella notte tra lunedì e martedì ha siglato un accordo con il capo dell'opposizione, Shaul Mofaz, leader del partito centrista Kadima. E ha annunciato la formazione di un governo di unità nazionale. Il premier israeliano ha scosso la politica nazionale per la seconda volta in pochi giorni: non è passato molto infatti dalla sua proposta di anticipare le elezioni. Il voto resta invece lontano: nell'autunno del 2013.

Scrive Yossi Verter, del quotidiano Haaretz, che la mossa notturna è "una bomba atomica", un passo che fa del primo ministro "il re del sistema politico" nazionale e sottolinea le indubbie capacità di stratega politico di Netanyahu.

L'intesa è quella tra un premier forte e un leader dell'opposizione debole. Netanyahu è in testa a tutti i sondaggi. Se si fosse votato in anticipo a settembre avrebbe vinto. Eppure, la sua coalizione, in cui siedono membri della destra più radicale, cominciava a essere più difficile da governare, con una contestata legge sull'esonero dalla leva degli ultraortodossi in scadenza, una difficile finanziaria da far passare, la riforma del sistema di governo in vista, il dibattito sulla questione iraniana, i colloqui con i palestinesi in stallo. Mofaz, invece, è il leader di un partito che, secondo i sondaggi, avrebbe perso al voto almeno dieci dei suoi 28 seggi in Parlamento.

Il capo dell'opposizione salva così il suo partito e porta al premier i numeri per rafforzare la coalizione, ora la più ampia nella storia del Paese, con 94 seggi su 120.

"La coalizione sarà più larga, spostata verso il centro. Netanyahu avrà grande spazio di manovra soprattutto per quanto riguarda il processo di pace con i palestinesi - spiega al Giornale Yehezkel Dror, professore di Scienze Politiche all'Università Ebraica di Gerusalemme - Mofaz e il suo partito sono più propensi a un compromesso rispetto a una parte della destra che siede con il premier".

Netanyahu ha detto di aver fatto una scelta orientata alla "stabilità" e ha auspicato un "processo di pace responsabile". Mofaz diventerà vice premier e secondo fonti interne a Kadima avrà una delega sulla questione palestinese. Nabil Abu Rdainah, portavoce dell'Autorità nazionale, ha definito la formazione del nuovo governo di unità nazionale "un'opportunità" per ricominciare a parlare.

Sull'Iran, invece, il nuovo alleato di Netanyahu ha spesso criticato le posizioni del premier su un

attacco alle installazioni nucleari di Teheran, ma in passato non aveva accantonato l'opzione militare. Per Ron Ben-Yishai, del quotidiano Yedioth Ahronoth, l'allargato sostegno al premier aumenta la deterrenza di Israele.

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