L'ambasciata italiana a Tripoli, dopo le tensioni e gli scontri tra le milizie, ha inviato una comunicazione agli italiani residenti nella capitale libica per «consigliare di valutare la possibilità di rientri temporanei nei prossimi giorni in Italia, in attesa di un chiarimento della situazione sul terreno». I sanguinosi eventi di venerdì a Tripoli - oltre quaranta morti e quattrocento feriti negli scontri in cui gli ex ribelli che cacciarono Gheddafi hanno aperto il fuoco sui manifestanti che ne chiedevano l'allontanamento - hanno determinato una situazione di instabilità con ripercussioni sulla sicurezza. Non è chiaro al momento quali saranno gli sviluppi. In un tale contesto - si legge nel messaggio - e qualora non sussistano esigenze particolari, si consiglia ai connazionali residenti a Tripoli di valutare la possibilità di rientri temporanei nei prossimi giorni in Italia, in attesa di un chiarimento della situazione sul terreno». L'ambasciata d'Italia è aperta, operativa e sempre contattabile, si aggiunge.
Il premier libico, Ali Zeidan, ha lanciato un appello a restare fuori da Tripoli agli ex ribelli protagonisti di una battaglia urbana nella capitale iniziata venerdì, per lo più originari della città costiera di Misurata.
A due anni dall'uccisione dell'ex Colonnello Muammar Gheddafi, la Libia continua a essere ostaggio delle milizie ribelli che non sono mai state disarmate e in molti casi dettano legge sul territorio o rivendicano l'autonomia per la loro regione.
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