Londra abbandona l'America Prima crepa tra eterni alleati

Dalle Guerre mondiali in poi hanno combattuto insieme nei maggiori conflitti. Il clamoroso no del Parlamento inglese all'intervento in Siria è una svolta epocale

Londra abbandona l'America Prima crepa tra eterni alleati

Non e la fine di un'alleanza, né una rottura traumatica tra due Paesi amici, ma la fine di un'epoca: un'epoca, durata più di un secolo, in cui Stati Uniti e Gran Bretagna hanno sempre - con eccezioni minori - combattuto fianco a fianco, con una unità di intenti che spesso aveva suscitato forti malumori in Europ a.
Si diceva che, in virtù della sua «relazione speciale» e dei suoi legami di sangue con l'America, il Regno Unito faceva parte della Ue solo a metà, per ragioni utilitarie, ma che il suo vero sodale si trovava oltre Atlantico. Il voto con cui la Camera dei Comuni ha bocciato - contro il parere del governo - la partec ipazione britannica alla rappresaglia militare contro la Siria non cambierà questa impostazione di fondo, ma è un segnale che Londra non è piu disponibile a seguire Washington nelle sue scelte più azzardate, un segnale che anche in riva al Tamigi si è avvertito e che l'America di Obama ha una politica estera confusa e pe ricolosa; soprattutto, che non era il caso di ripetere l'errore di Blair in occas ione dell'attacco all'Iraq, quando seguì pedissequamente George Bush senza verificare se Saddam avesse o non avesse armi di distruzioni di massa: un errore che costituì il primo serio vulnus nell'alleanza, soprattutto a livello di opinione pubblica, anche se nella successiva guerra in Afghanistan gli inglesi continuarono a fornire agli Usa il più numeroso e preparato contingente alleato. Il ferreo sodalizio tra i due Paesi è cominciato con la Prima guerra mondiale, quando gli Usa vennero in soccorso degli alleati europei in gravi difficoltà davan ti alla Germania guglielmina. È continuato, in maniera forse ancora più decisiva, nella Seconda guerra mondiale, che senza l'intervento dell'America a fianco della Gran Bretagna (e con il temporaneo asse con l'Urss) avrebbe probabil mente visto il trionfo di Hitler. Si è consolidato negli anni della Guerra fredda, i cui i due Paesi si sono sempre mossi di concerto fino alla vittoria finale.

Il legame si fece particolarmente solido quando tra il presidente Reagan e la premier Margaret Thatcher nacque un rapporto di amicizia personale e di condivisi one ideologica raro nei rapporti tra capi di governo di grandi nazioni. Anche loro ebbero i loro contrasti, quando Reagan invase l'ex colonia britannica di Grenada senza preavvertire Londra e quando lo stesso presidente degli Stati Uniti tentò - invano - di dissuadere Maggie dal tentare la riconquista delle Falkland, m a nulla incrinò mai la loro profonda solidarietà, che in alcuni casi era addirittura complicità. Stranamente, un legame profondo nacque anche tra due politici provenienti da sponde opposte, il repubblicano George W. Bush e il laburista Tony Blair, che si get tarono fianco a fianco sia nella guerra a Saddam, sia nell'impresa afghana. Ma a Tony il legame non ha portato fortuna e ha contribuito alla sua caduta.

Tra Cameron e Obama non esiste alcun rapporto speciale che possa avere influito sulle decisioni di Londra, ma l'attuale premier era ben deciso a seguire la «lin ea fedeltà» dei suoi predecessori. Il fatto che sia stato fermato non solo dall'opposizione laburista, ma anche da franchi tiratori del suo partito e degli alleati libdem indebolisce la sua posizione sia di fronte all'America, che si è sent ita abbandonata, sia sul fronte interno, dove in sostanza ha dovuto cedere alla volontà popolare. Ma, forse, la sconfitta lo renderà più popolare in quell'Europa da cui molti inglesi vorebbero uscire: per una volta, infatti, Londra si è sch ierata non con Washington, ma con Berlino, con Roma, e con tutte le altre capitali che hanno percepito i pericoli di un attacco alla Siria che non cambierà le sorti della guerra ma potrebbe far saltare l'intero Medio Oriente.

Quanto a Obama, il voto dei Comuni è stato forse il piu brutto schiaffo ricevuto finora dagli alleati, un segnale inequivocabile che su questa sponda dell'Atlantico il suo famoso carisma è finito per sempre: se anche la fedelissima Gran Bretagna non lo segue più, vuol proprio dire che è su una cattiva strada, in Medio Oriente, nei rapporti con la Russia, e in generale nell'approccio ai problemi mondiali. Chissà cosa ne pensano coloro che, a pochi mesi dal suo insediamento alla Casa Bianca , gli conferirono addirittura il Nobel per la pace.

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