Mondo

Los Angeles, dopo due settimane di stop riparte l'industria del porno

Previsti controlli più severi per impedire la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili

Cameron Bay, attrice porno
Cameron Bay, attrice porno

Lo stop era arrivata a fine agosto, quando tutti i set porno nell'area di Los Angeles erano stati costretti a chiudere, dopo che un'attrice hard era stata trovata positiva a un test sull'Hiv. La donna, nome d'arte Cameron Bay, ha fatto fermare per alcune settimane quella che in California è un'industria incredibilmente fiorente, in attesa che tutti i suoi partner si sottoponessero a controlli simili, riportando in primo piano la questione della possibile trasmissione di malattie sessuali, per ovvi motivi particolarmente sentita da chi lavora nel settore

Nonostante la Free Speech Coalition, compagnia che si occupa di comunicazione per l'industria pornografica, avesse detto che non c'erano prove di una possibile trasmissione della malattia, i set hanno chiuso ad agosto, per riaprire soltanto questo venerdì, dopo due settimane di moratoria.

Poco dopo la notizia Rod Daily, attore hard e compagno della Bay, aveva annunciato su twitter di avere ricevuto un test positivo. Giorni dopo lo stesso aveva fatto una terza persona. I partner che hanno lavorato con i tre sono invece risultati tutti negativi.

Il caso di Hiv ha portato gli operatori di settore a rivedere le regole, promettendo test ogni 14 giorni per i protagonisti delle pellicole hard. Scadenze dimezzate dunque: fino a oggi - spiega il Los Angeles Times - i controlli erano obbligatori soltanto ogni 28 giorni.

La scorsa settimana è stata bocciata una legge che avrebbe obbligato tutti gli attori porno a utilizzare preservativi durante i film.

Contro la misura si erano espressi più volte produttori e registi, preferendogli controlli severi.

Commenti