L'ultrà Zhirinovsky: «Violentate quella giornalista»

Imbarazzo e indignazione in Russia per il deputato e leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovsky, costretto a scusarsi per aver esortato un suo collaboratore a violentare una giornalista, incinta, durante un briefing con la stampa presso la Duma. Come mostra il video che ha fatto presto il giro della rete, la cronista parlamentare dell'agenzia Ria Novosti, Stella Duboviskaya, venerdì scorso, aveva rivolto una domanda sulle possibili ritorsioni di Mosca contro Kiev, dopo il divieto di ingresso in Ucraina ai cittadini russi di sesso maschile. Per tutta risposta, l'impetuoso leader del partito Ldpr ha iniziato a declamare l'augurio pasquale ortodosso «Cristo è risorto, davvero è risorto» e poi ha invitato un suo collaboratore a «stuprare duramente» la donna. A una collega di Interfax, che tentava di difendere la Duboviskaya, spiegando che era incinta, Zhirinovsky ha dato poi della «lesbica», minacciando di farla licenziare. Infine, rivolto a entrambe le giornaliste, ha gridato «Lesbiche maledette», chiedendo al suo staff di farle allontanare.

Subito dopo l'incidente, l'associazione dei giornalisti della Duma ha inviato una lettera al presidente della Camera bassa del Parlamento russo, Serghei Naryshkin, chiedendo l'intervento della commissione parlamentare per l'etica.

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