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Marò, l'India verso l'abbandono della condanna per terrorsismo

Il ministero dell’Interno indiano valuta l’ipotesi di abbandonare l'uso della legge per la repressione della pirateria che prevede la pena di morte

Marò, l'India verso l'abbandono della condanna per terrorsismo

Il ministero dell’Interno indiano sarebbe orientato a negare l’autorizzazione a perseguire i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per l’omicidio di due pescatori del Kerala, sulla base del Sua Act, la legge antiterrorismo che prevede anche la pena capitale. A riferirlo è oggi l’agenzia Press Trust of India, spiegando che tale decisione comporterebbe il rinvio del caso alla polizia del Kerala e un processo sotto il Codice Penale Indiano. Intanto, questa mattina, il ministro degli Esteri Salman Khurshid ha espresso "imbarazzo" per il prolungarsi della vicenda, confermando all’emittente Ndtv che i due marò italiani "non sono terroristi".

Fonti ufficiali indiane hanno spiegato che il ministero dell’Interno starebbe valutando due opzioni: respingere la richiesta della Nia di perseguire i due marò sotto il Sua Act o informare la Corte che l’omicidio dei due pescatori del Kerala potrebbe non essere considerato come un reato premeditato. La decisione definitiva non è stata ancora annunciata e il ministro Khurshid ha espresso oggi tutto il suo disappunto per la cattiva gestione della vicenda. "Avremmo potuto processare i due militari e dire agli italiani se i loro marò erano colpevoli oppure no", ha spiegato alla televisione locale. Intanto, l’Italia ha presentato ricorso alla Corte Suprema e invierà presto una delegazione parlamentare a Nuova Delhi per mantenere ed accrescere la sua pressione sulle autorità locali al fine di ottenere una soluzione rapida ed equa della vicenda. Nel ricorso, visionato dall’Afp, si sottolinea come "dopo più un anno" le autorità competenti non sono ancora riuscite a mettere in pratica le raccomandazioni della Corte Suprema, tra le quali la conclusione rapida delle indagini, l’inizio del processo e l’esclusione della legge antiterrorismo. L’Italia, in particolare, ha chiesto che "vengano presentati subito i capi d’imputazione senza il ricorso alla legge antiterrorismo» o, eventualmente, che «sia autorizzato il ritorno dei marò in Italia in attesa dei tempi del processo indiano".

Il ministro della Difesa Mario Mauro ha avuto nuove rassicurazioni dagli Stati Uniti. Washington resta, infatti, al fianco dell’Italia nella ricerca di una soluzione alla vicenda dei due marò. Da parte americana non c’è solo grande attenzione ma ci sarebbero anche fatti concreti, ha detto il ministro a margine di un incontro con il consigliere americano per la Sicurezza nazionale, Susan Rice.

Quest’ultima, la settimana scorsa, aveva sollecitato l’ambasciatore americano in India ad adoperarsi con il ministro degli Esteri indiano al fine di risolvere in maniera equa e sollecita la vicenda dei due fucilieri di Marina.

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