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La Merkel fa l'imperatrice: "No eurobond finché vivrò"

La cancelliera tedesca si sente padrona d'Europa: detta la linea, impone le proprie scelte, favorisce la Germania a scapito degli altri Paesi membri

La Merkel fa l'imperatrice: "No eurobond finché vivrò"

Angela Merkel, cancelliera della Germania e imperatrice d'Europa. Almeno lei si crede così. Coi suoi diktat, con la sua linea tutta rigore e niente crescita, con i suoi muri all'euro in sofferenza. Un capo di Stato che fa il bene solo del proprio Paese passando sui "cadaveri" degli Stati più deboli economicamente. È stato per l'Iralanda e per la Grecia. Lo sta facendo adesso con la Spagna. Potrebbe farlo in futuro anche con l'Italia.

Adesso l'Eurotower torna a tremare. Perché, a pochi giorni dal vertice Ue, la cancelliera tedesca è tornata a dettare la linea del Vecchio Continente mandando gambe all'aria tutti i tentativi di mediazione per trovare un accordo tra gli Stati membri. Dall'imperatrice d'Europa è infatti arrivato  un nein senza appello contro gli eurobond. "Finché sarò in vita non ci sarà alcuna condivisione del debito", avrebbe detto la Merkel, secondo indiscrezioni riportate dall’agenzia Dapd, durante un incontro con i parlamentari del partito liberale Fdp. La cancelliera tedesca avrebbe, inoltre, espesso la propria perplessità sul piano di riforma dell’Unione europea presentato oggi dal presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy. Secondo Merkel, infatti, il documento formulerebbe una condivisione troppo rapida delle responsabilità sui debiti pubblici di cui la cancelliera si sarebbe detta non contenta.

In occasione di un incontro con il gruppo parlamentare dell’Unione di Cdu e Csu, oggi pomeriggio a Berlino, la Merkel avrebbe detto, secondo alcuni testimoni citati dall'agenzia Dpa, di non percepire nel piano dell'Unione europea l’equilibrio tra la necessaria azione comune rafforzata e la questione della condivisione delle responsabilità sui debiti.

La cancelliera tedesca, che ha tuttavia riconosciuto come il documento ponga le questioni giuste, ha di nuovo ricordato come nemmeno in uno stato federale come la Germania è prevista una tale condivisione delle responsabilità sui debiti.

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