Il mitra si è inceppato, poteva ucciderli tutti

WashingtonJames Holmes, il «fantasma di Denver». Così lo hanno ribattezzato i cronisti americani che da giorni, per saperne di più sulla vita del killer del cinema di Aurora, battono palmo a palmo i luoghi che ha frequentato negli ultimi tempi. Ma invano. Sembra che questo brillante studente, con la faccia sveglia ma di poche parole, non abbia lasciato alcuna traccia.
Ed è incredibile, per un ragazzo della sua età in America, scoprire che non avesse un profilo su Facebook, su Twitter o su altri social network. La Abc News ha mandato in onda un video di sei anni fa in cui si vede il killer parlare durante un evento al Miramar College a San Diego. La presentazione del ragazzo, esile, timido e con indosso una camicia oversize, riguardava «l'illusione temporale» che lui stesso definisce come «una illusione che ti permette di cambiare il passato». Durante il discorso, Holmes spiega che sta studiando l'esperienza soggettiva, ossia «ciò che avviene all'interno della mente, in contrasto con il mondo esterno».
Pare che nessuno abbia avuto con lui alcun contatto umano, nessuno in questi ultimi mesi gli abbia mai rivolto la parola. Malgrado gli appelli, non è spuntato nessuno che potesse spiegare cosa è accaduto nella sua mente, da quando ha abbandonato il Phd e ha cominciato a ordinare materiale on-line, chiuso in casa, dove ha preparato con estrema precisione il suo freddo disegno di morte. S'è saputo solo che meno di un mese fa, ha chiesto l'iscrizione a un poligono privato. Il proprietario del centro quando ha chiamato il numero di casa di Holmes, ha ascoltato una segreteria con un messaggio ispirato a Batman, che parlando alla Fox, definisce «bizzarro e che faceva paura». «Ho detto al mio staff: il nome è James Holmes se ritorna chiamatemi, devo parlare con lui prima di qualsiasi cosa. Non sono sicuro di questo ragazzo, sembra strano». Ma purtroppo Holmes a quel poligono non c'è mai andato. Emergono nuovi dettagli da brividi: voleva ammazzarli tutti, cercava una mattanza ancora più sanguinosa, senza precedenti. E ci sarebbe riuscito se solo il suo fucile mitragliatore non si fosse inceppato durante l'assalto, costringendo il killer a ripiegare su armi meno micidiali. Holmes infatti aveva dotato il mitragliatore di un caricatore da cento colpi, in grado quindi di sparare 50-60 colpi al minuto. Insomma, avrebbe potuto sterminare tutti gli spettatori.
La polizia ha intanto annunciato di avere completato la bonifica della casa del killer. L'abitazione era colma di ordigni rudimentali, Holmes aveva preparato una trappola collegando lo stereo a un timer per far partire musica tecno a tarda notte per «indurre i vicini a chiamare i soccorsi e, quando fossero arrivati gli agenti, far esplodere tutto» dice una fonte della polizia. «Tutti gli elementi sono stati ritirati», hanno precisato le forze dell'ordine che hanno anche smentito l'esistenza di un complice. Lo sceriffo della contea di Arapahoe ha fatto sapere che il sospetto killer è in cella di isolamento per garantire la sua stessa sicurezza e proteggerlo dagli altri detenuti. James, in un curriculum pubblicato sul sito Monster.com si definiva un «aspirante scienziato» e diceva che stava cercando lavoro come tecnico di laboratorio.

Il curriculum, ottenuto per primo dal quotidiano The Press-Enterprise di Riverside, descrive un giovane brillante con molte esperienze di stage e lavoro.
Ad Aurora ieri è arrivato Barack Obama per incontrare i familiari delle 12 vittime e dei 58 feriti, alcuni dei quali gravissimi. E anche il Papa si è detto «profondamente scioccato» per la «violenza insensata» di Aurora.

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