Mitt Romney

Mormone, ex governatore del Massachusetts, ha la fama di grande risanatore delle aziende in crisi. Lo ha fatto anche per mestiere. I Tea Party non lo amano: lo considerano un flip-flop, uno che cambia troppo spesso idea

Mitt Romney
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Willard Mitt Romney, nato nel 1947 a Detroit (Michigan), è “figlio d’arte”. Suo padre George W. Romney è stato governatore del Michigan e nel 1968 ha tentato la corsa per la Casa Bianca. Se negli Stati Uniti chiedete a qualcuno la prima parola che gli viene in mente appena sente pronunciare il nome di Mitt Romney vi risponderà così: mormone. E in effetti questa è la religione cui appartiene il candidato che, per molti mesi, è stato da tutti considerato come il più forte tra i repubblicani, l’uomo da battere. Segno distintivo la religione per Romney, ma anche punto di debolezza, perché negli Usa in molti storcono la bocca e la considerano alla stregua di una setta. Sposato, cinque figli, Romney è un imprenditore di successo.

Da alcuni anni è impegnato in politica, seguendo le orme del padre: dal 2002 al 2007 ha fatto il governatore del Massachusetts, lo storico “feudo” dei Kennedy. Nel 2008 ha tentato la corsa per la Casa Bianca, partecipando alle primarie repubblicane, dove è stato sconfitto da John McCain. Accusato spesso di essere un flip-flop (uno che cambia spesso idea), si difende con questa frase: “Solo i paracarri restano immobili”. I Tea Party non lo amano e in molti, nel Gop, lo criticano per la riforma sanitaria, da lui introdotta nel Massachusetts, considerata molto simile a quella di Obama.

Il suo punto di forza è l’economia. E’ considerato un guru del risanamento delle aziende in crisi. Lo ha fatto di mestiere per diversi anni, lavorando nella Bain & Company. Quando la sua stessa società è entrata in crisi l’opera di risanamento è stata affidata a lui. Si è distinto, nel 2002, per aver gestito con successo – e producendo utili – le Olimpiadi invernali di Salt Lake City: è riuscito a chiuderle con un utile, avendone preso la gestione con un rosso molto pesante. In un periodo, come questo, di forte incertezza economica, potrebbe essere l’uomo giusto al posto giusto. Ma ha un difficile problema da risolvere: non scalda i cuori dei repubblicani più ortodossi. Un problema più grande del fatto di essere mormone. Il suo motto è questo: “Credi nell’America”.

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