È morto a 79 anni in Connecticut per un infarto Jeb Stuart Magruder, una delle figure chiave dello scandalo Watergate, che portò alle dimissioni del presidente Richard Nixon. Magruder, all'epoca assistente della Casa Bianca, prima negò e poi confessò, decenni dopo, che la celebre irruzione del 1972 nel comitato democratico nell'edificio del Watergate era stata ordinata dal presidente Richard M. Nixon. Per quella vicenda, Magruder andò sette mesi in carcere, con l'accusa di aver coperto le indagini e spergiurato davanti alla Corte. Dopo la liberazione e dopo che Nixon fu costretto ad abbandonare, nell'agosto 1974, Jeb divenne pastore presbiteriano. Celebri le sue parole dopo la sentenza che lo condannò: «Sono fiducioso che l'America possa sopravvivere ai suoi Watergate e ai suoi Jeb Magruder». Ai tempi del processo emerse come i vertici della campagna elettorale di Nixon avessero deciso la celebre intrusione notturna nel comitato democratico.
Ma 30 anni dopo quei fatti, fu Magruder a far parlare di nuovo di sé, offrendo una nuova e rivoluzionaria versione dei fatti: nel 2003, in un'esplosiva intervista alla tv pubblica Pbs e alla Ap, rivelò di aver sentito, direttamente con le sue orecchie, Nixon autorizzare personalmente l'operazione. Sino a quel giorno si pensava che il presidente avesse solo «coperto» i suoi uomini, ma non avesse ordinato direttamente lui la cospirazione ai danni dei suoi avversari politici. Ne scaturì l'ennesima polemica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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