È di nuovo battaglia a Kiev, dove nella notte la polizia e i manifestanti europeisti sono tornati a scontrarsi in via Grushevski, la strada che porta ai palazzi del potere e davanti allo stadio dove gioca la Dinamo, la squadra di calcio della capitale ucraina.
Non ha dunque retto molto la tregua che era stata decisa la mattina del 23 gennaio. A poco sono servite le timide aperture proposte dal presidente Viktor Ianukovich, che ha annunciato un rimpasto di governo in tempi brevi e la modifica delle leggi anti-protesta.
In questi tre giorni di tregua i manifestanti hanno eretto una serie di barricate con i pneumatici, a cui hanno dato fuoco quando sono ripresi gli scontri, intorno alla mezzanotte. Contro di loro la polizia, che ha cercato di spegnere il rogo con un cannone ad acqua. Voci della protesta sostengono che abbiano anche sparato proiettili di gomma, a cui i dimostranti hanno riposto con fuochi d'artificio e molotov.
Nel pomeriggio di sabato dimostranti appartenenti al gruppo civico Spilna Sprava hanno occupato l'edificio del mnistero dell'Energia, non lontano da piazza Indipendenza, luogo simbolo della protesta contro il governo.
Morti un poliziotto e un manifestante
"Rischiamo un bagno di sangue", ha detto ieri in un'intervista a Repubblica Grigorj Nemirya, uno dei leader del partito di Yulia Tymoshenko. La situazione in Ucraina si è aggravata negli ultimi giorni, con la discesa in campo di manifestanti armati, estremisti di estrema destra.
Secondo il ministero degli Interni un poliziotto ucraino 27enne sarebbe stato ucciso questa notte a Kiev, mentre tornava in un dormitorio delle forze speciali (Berkut). Il giovane è stato colpito alla testa da colpi di un'arma da fuoco.
"Gli sforzi per risolvere la crisi in modo pacifico - ha detto oggi il ministro - sono vani". Un manifestante ferito il 22 gennaio è morto in ospedale. È il sesto dall'inizio delle proteste.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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