Il presidente Obama? «Ha poco che spartire» con «la tradizione anglosassone», considerato che «suo padre viene dall'Africa». Comincia con qualche battuta sopra le righe - attribuita a un collaboratore e poi smentita come «non vera» - il viaggio in Gran Bretagna del candidato repubblicano alla presidenza statunitense, Mitt Romney, alla sua prima tappa di un tour che lo porterà nei prossimi giorni anche in Israele e Polonia. Mitt Romney è sbarcato a Londra con una promessa: se gli americani lo eleggeranno in novembre, riporterà il busto di Winston Churchill nell'Ufficio Ovale dopo lo sfratto ordinato nel 2009 da Obama per far posto al ritratto di Martin Luther King. Un impegno simbolico, alla vigilia del «tête à tête» con David Cameron, musica per le orecchie del primo ministro. Introdotto da George W. Bush nello Studio Ovale, il busto di Churchill, secondo i diplomatici britannici, è la metafora di una relazione che tanto speciale non è più. E la ragione, secondo i collaboratori del candidato repubblicano, non potrebbe essere più cristallina: Obama «è di sinistra» e ha un padre che viene dall'Africa. «Noi invece siamo parte della tradizione anglosassone e pensiamo che la speciale relazione con la Gran Bretagna sia veramente speciale», ha aggiunto uno dello staff del repubblicano al Daily Telegraph.
«Questa Casa Bianca non capisce a pieno il passato che abbiamo in comune».Dura la reazione del vicepresidente americano Joe Biden, secondo cui quelle del collaboratore di Romney «sono affermazioni al di sotto di una campagna presidenziale».
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