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Obama bloccò tre volte il blitz contro Bin Laden: solo l'insistenza di Hillary lo convinse ad agire

Il presidente temeva gravi conseguenze. Ma quando il capo di Al Qaida fu ucciso si prese volentieri tutto il merito

Washington - È stata il segretario di Stato Usa Hillary Clinton a convincere il presidente Barack Obama a dare il via al blitz che ha portato all'uccisione del leader di Al Qaida Osama bin Laden il 2 maggio 2011. Lo rivela il nuovo libro di Richard Miniter, ex reporter del Wall Street Journal e giornalista investigativo del New York Times.
Nel suo nuovo libro «Leading from Behind: the Reclutant President and the Advisors who Decide for Him» («Guida da dietro le quinte: il presidente riluttante e e i consiglieri che decidono per lui»), in uscita nelle librerie americane, Miniter racconta che Obama ha cancellato per tre volte nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2011 il raid nel compound di Abbottabad, in Pakistan, perchè temeva un fallimento, e infine è stato convinto da Hillary Clinton a dare l'ok alla missione.
Anche quando la Cia convinse il presidente che bin Laden si nascondeva proprio nella villettà di Abbottabad a 70 km da Islamabad dove i Navy Seals lo uccisero, ebbe, il giorno prima del raid, «un quarto momento di indecisione». Ma alla fine diede il via libera per poi, sostiene Miniter, prendersi il merito di tutta l'operazione.
L'autore cita una fonte anonima del Joint Special Operation Command, che aveva conoscenza diretta del funzionamento e della pianificazione dell'operazione.
«Il segretario di Stato ha esercitato pressione su Obama perchè desse l'ordine di agire - spiega Miniter nel libro -.

Sapeva che suo marito aveva pagato un prezzo politico per il mancato arresto di Bin Laden prima degli attacchi dell'11 settembre 2001, e che la presidenza Obama avrebbe ricevuto un duro colpo senza la cattura del terrorista».

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