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Obama pensa ai suoi guai e smentisce Petraeus

Obama pensa ai suoi guai e smentisce Petraeus

«La Casa Bianca non ha modificato la bozza del rapporto su Bengasi, si è limitata solo a una revisione fattuale». Messa alle strette dalla testimonianza a porte chiuse dell'ex direttore della Cia David Petraeus - che di fronte alle commissioni di intelligence di Camera e Senato ha riferito come i servizi di cui era a capo avessero avvisato subito che l'attentato di Bengasi nascondesse la mano di Al Qaida - la Casa Bianca cerca di ripristinare la sua verità a pochi giorni dall'esplosione dello scandalo sexy in cui si è scoperta la relazione extraconiugale di Petraeus con la sua biografa Paula Broadwell. Washington cerca cioè di mettere a tacere le accuse secondo cui, nonostante la Casa Bianca sapesse che l'attacco dell'11 settembre all'ambasciata americana in Libia fosse terrorismo, quando diffuse le conclusioni dell'intelligence parlò di «rivolta spontanea» per evitare di essere accusata di non aver saputo prevenire l'attentato. Ma nel mettere a tacere le accuse, Barack Obama finisce per confermare la versione di Petraeus. Una revisione del rapporto c'è stata. Tanto che l'ambasciatrice all'Onu Susan Rice, che Obama nominerà segretario di Stato nel suo prossimo rimpasto, parlò anche lei di «rivolta spontanea» contro il film su Maometto invece che di atto terroristico programmato, come poi dovette ammettere la stessa Casa Bianca.
Le parole di Petraeus hanno messo in difficoltà l'amministrazione Obama - nonostante il generale abbia negato interferenze - ma hanno creato imbarazzo soprattutto al direttore nazionale dell'intelligence James Clapper, che tra l'altro molti considerano uno degli uomini all'origine delle pressioni che hanno spinto Petraeus alle dimissioni.
Ed è certo che a far luce sullo scandalo arriveranno nuove verità, mezze verità rivelazioni e precisazioni. Il risultato, intanto, è una perdita di prestigio dei servizi segreti statunitensi e una gatta da pelare in più per il presidente alle prese con alcuni dossier esplosivi, dalla Siria in guerra civile al conflitto vicino in Israele. E infatti della vicenda ridono ora i talebani.

Secondo quanto riportato dal tabloid Daily Beast, uno degli esponenti degli integralisti islamici avrebbe riso del tradimento: «Gli americani sono tutti uguali, non c'è nulla di nuovo». Poi la ricetta in salsa estremista per risolvere il caso: «Da un punto di vista Pashtun, Petraeus dovrebbe essere ucciso dalla famiglia della sua amante».

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