Obama: "Rinviare di due mesi il tetto del debito non è saggio"

Il presidente nel consueto messaggio del sabato avverte i repubblicani: "I politici si battono per le idee, ma le idee si portano avanti con le elezioni e le legislature, non con l’estorsione"

Obama: "Rinviare di due mesi il tetto del debito non è saggio"

A Obama non è piaciuta l'offerta dei repubblicani per evitare la bancarotta dello Stato. Il presidente spiega la propria posizione nel consueto messaggio del sabato agli americani: "Non sarebbe saggio, come alcuni suggeriscono, spingere avanti il tetto del debito per giusto un paio di mesi, e flirtare con il primo default intenzionale della storia nel mezzo della stagione dello shopping delle feste". Il danno, prosegue il presidente, si riverserebbe non solo sui mercati globali ma anche sulla gente reale in America, sugli uomini d’affari, le famiglie e gli studenti: "Sarebbe come una nuova tassa, una tassa repubblicana per default". Ma questo, ha ribadito il presidente, "non deve succedere". Perché "creare una crisi per strappare concessioni massicce non è il modo in cui funziona la nostra democrazia, e noi dobbiamo impedirlo. I politici si battono per le idee, ma le idee si portano avanti attraverso le elezioni e le legislature, non con l’estorsione". E allora, è l'invito accorato del presidente, "facciamo passare questo budget, facciamo tornare la gente al lavoro, mettiamo fine a questo shutdown. Paghiamo i nostri conti, e preveniamo uno shutdown economico".

Ma cosa proponevano i repubblicani? Oltre all’estensione temporanea del tetto del debito (sei settimane), il Gop chiedeva la riapertura delle attività della pubblica amministrazione, interrotte dal 1° ottobre a causa della mancata approvazione della legge di bilancio (che ha causato lo shutdown), ma solo previo accordo bipartisan per ridurre il deficit, tagliare la spesa e riformare il sistema fiscale e alcuni programmi di assistenza sociale. All'inizio è sembrato un ramoscello d'ulivo, su cui porre le basi per una proficua trattativa: ma quasi subito alla Casa Bianca hanno capito che un innalzamento del tetto del debito di troppo corto respiro avrebbe reso l’amministrazione soggetta a ripetuti ricatti dei repubblicani nei mesi a venire.

Obama ha parlato telefonicamente con un gruppo di circa 150 tra i più importanti top manager aziendali del Paese per fornire loro un aggiornamento sulle trattative con il Congresso per scongiurare il default degli Usa, che senza accordi scatterà il

17 ottobre quando sarà superato il tetto del debito di 16.700 miliardi. Il presidente ha parlato anche con un gruppo di 25 governatori dello shutdown governativo e del suo impatto sul bilancio dello Stato e dell’economia

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