Parigi finalmente ammette: forse è stato un attentato

Parigi Ci sono volute quasi ventiquattr'ore dall'accoltellamento del militare francese alla Defense (aggredito da uno sconosciuto che, secondo le testimonianze, sarebbe di origine magrebina), ma alla fine il ministro dell'Interno Valls ha detto che «alcuni elementi» possono lasciare pensare che si sia trattato di un atto terroristico. Valls ha parlato ai microfoni di France 5 e, pur con questa parziale ammissione, non si è voluto sbilanciare ulteriormente, nonostante la Francia e l'Europa siano sotto choc per quella che sembra ormai un'emergenza terrorismo. Ma Valls ha aggiunto soltanto: «Al punto in cui siamo non vi dirò di più, l'inchiesta è appena cominciata. Bisogna essere prudenti rispetto a qualsiasi amalgama e qualsiasi paragone», riferendosi all'attentato brutale di Woolwich, a Londra, dove un soldato britannico è stato ammazzato dagli estremisti per strada. Sull'aggressione di Parigi indagano le unità antiterrorismo francesi, per individuare eventuali legami con il caso di Londra.


Gli agenti sono a caccia di un uomo alto circa un metro e 90, con la barba, di circa 30 anni, forse di origine nordafricana, che è fuggito subito dopo avere accoltellato il soldato (il giovane, Cedric Cordier, 23 anni, non è grave), approfittando della folla in una stazione ferroviaria. Al vaglio le numerose registrazioni delle immagini delle telecamere di sorveglianza della metropolitana e della zona commerciale della Defense.

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