Le Pen, che attrazione Socialisti e neogollisti fra le braccia di Marine

Un centinaio di deputati Ump e Ps diserta i partiti di origine per il Front National. Che li premia con posti da capolista

Le Pen, che attrazione Socialisti e neogollisti fra le braccia di Marine

Porte aperte a chi lascia socialisti e neogollisti. Militanti, quadri dei due grandi partiti di Francia. Scontenti. Premiati con un posto da capolista o comunque schierati con Marine Le Pen in vista delle amministrative di marzo. Pur provenendo dai due principali oppositori (Ps e Ump), alcuni senza prendere la tessera del Front, i loro nomi descrivono meglio dei sondaggi la penetrazione del movimento guidato da Marine Le Pen, soprattutto nelle città medio-piccole.
Sarebbero almeno un centinaio gli uomini e le donne entrati nel cosiddetto Rassemblement Bleu Marine. Attratti dalla nuova veste del partito blu, quello che non chiede fedeltà al capo, o ai capi. Ma impegno sul territorio per realizzare un programma di governo delle città, ristrutturando, per esempio, il comparto scuola. Elementari e materne, che in Francia dipendono dai Comuni. Non a caso, il 12 ottobre a Parigi, anche una trentina di docenti si sono schierati apertamente col Front, dando vita al collettivo «Racine». Avevano comprato un'inserzione su Le Figaro ed ora il loro impegno è ufficiale.
Mentre Marine Le Pen ieri spiegava ai microfoni di Le Figaro tv la necessità di sciogliere l'Assemblea nazionale, la nipote annunciava l'ultima defezione Ump in favore del Front, quella di Gérard Gérent, 67 anni, consigliere comunale Ump a Sorgues (Provenza) che formerà un tandem proprio con Marion Maréchal-Le Pen, oggi deputato frontista: «Nella gestione municipale sono d'accordo al 100% con le idee del Front national», dice Gérent. Denuncia «lassismo» tra i neogollisti, dunque «benvenuto» nel Rassemblement Bleu Marine. Lui capolista, Marion numero due.
Un governo che manca di professionismo, secondo Jean-Marie Colombani, già direttore di Le Monde e oggi al timone di Slate.fr, è il principale responsabile dell'ascesa lepenista. L'alleato (ex?) di François Hollande, il comunista Mélanchon, dice le sue stesse cose. Ma non riesce a catalizzare l'elettorato Ps-Ump e perde pezzi a sua volta: ben 9 i candidati neo-lepenisti provenienti dal «suo» Front de Gauche.
Nell'Ump dicono che l'emorragia sia un'invenzione della Le Pen e spiegano che alcuni presunti candidati hanno ancora in tasca la tessera Ump, pur facendo già campagna per il Front. Al Ps stessa musica: è solo propaganda. Stando ai numeri che vengono dai territori, il Rassemblement avrebbe accolto un centinaio di transfughi: 41 Ump, 7 centristi MoDem e Nuovo centro, 16 socialisti, 8 del movimento dell'ex ministro Philippe de Villiers, 3 del RPF, 7 dal cartello gollista di Nicolas Dupont-Aignan e 1 dal partito anticapitalista Npa sarebbero quelli già ufficiali.
Una delle defezioni più clamorose è però quella di Marie-Anne Baudoui-Maurel. Presiedeva l'associazione «Amici di Sarkozy» nella sua città, il gruppo che caldeggia il ritorno di Sarko come candidato all'Eliseo. Lei, dichiarata ineleggibile dal Consiglio costituzionale per un anno lo scorso febbraio, potrà correre alle amministrative. Lo farà da capolista del Front. Non ha rinnovato la tessera Ump, delusa dalla guerra interna per la presidenza del partito. Con lei, in lista a Digne-les-Bains (Provenza) un altro transfugo, l'ex socialista Gilles de Valckenaere (47 anni).

Quattro anni nel Ps, nel 2012 coordinatore locale del movimento «La Rose et le Réséda» fondato dal ministro Arnaud Montebourg, dice: «Il Ps è inattivo e afono, è una guerra di egoismi». Da marzo è tesserato Fn. Denis Vigouroux, a Gonesse (Val-d'Oise) vicino all'ex premier François Fillon, è n.3 nella liste Bleu Marine. Solo per citarne alcuni.

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