MilanoLa verità sul sequestro di Abu Omar, predicatore islamico sospettato di essere un terrorista, sta in una indagine interna ai servizi segreti che il presidente del Consiglio Mario Monti ha ordinato al Dis, l'organismo di coordinamento della nostra intelligence, guidato da Giampiero Massolo. Il rapporto è sul tavolo di Monti, che dopo averlo letto ha deciso di confermare sull'intera vicenda il segreto di Stato apposto dai governi di Romano Prodi e di Silvio Berlusconi. Si tratta - secondo autorevoli indiscrezioni - di una ricostruzione che scagiona gli uomini del Sismi sotto processo da ieri a Milano con l'accusa di avere cooperato con la rendition attuata dalla Cia. Ma Monti finora non ha ritenuto di comunicare alla Corte d'appello milanese quanto emerge dall'indagine del Dis. E, singolarmente, il presidente della Corte d'appello Luigi Martino ieri ha rifiutato di convocare Monti a testimoniare in aula, come avevano chiesto Niccolò Pollari, ex direttore del servizio segreto militare, e l'ex capo del controspionaggio Marco Mancini, entrambi imputati nel processo milanese.
Cosa dica esattamente l'istruttoria interna ai «servizi» non si sa. Alcuni indizi si possono però ricavare dai nomi, oltre a quello di Monti, contenuti nell'elenco dei testimoni che ieri gli imputati hanno inutilmente chiesto di citare in aula. Ci sono anche i due ex Presidenti del Consiglio Prodi e Berlusconi, ex ministri, gli attuali vertici dei servizi. Ma un nome spicca su tutti: quello dell'ammiraglio Gianfranco Battelli, direttore del Sismi fino al settembre 2001, quando venne sostituito da Pollari, di cui si chiedeva l'interrogatorio «circa le eventuali disposizioni impartite con riferimento alla cosiddetta vicenda Abu Omar a strutture e soggetti diversi dagli imputati del presente giudizio». Nella ricostruzione delle difese, insomma, i contatti tra il Sismi e la Cia intorno al progetto di rendition andrebbero retrodatati di oltre un anno (l'imam fu sequestrato nel febbraio 2003), quando alla testa del servizio c'era Battelli, che a quella carica era stato designato nel 1996 da Romano Prodi. E a quel punto la ricostruzione del contesto politico in cui maturò il rapimento cambierebbe radicalmente.
Ma Monti in aula, ha deciso la Corte, non ci verrà. Unico atto del nuovo processo - ordinato dalla Cassazione che ha annullato i proscioglimenti degli 007 italiani decisi in primo e secondo grado - sarà l'acquisizione dei verbali di interrogatorio resi durante le indagini preliminari dai funzionari del Sismi, e che erano stati estromessi dal processo perché coperti dal segreto di Stato. Ma, di fronte alla decisione della Corte, sia Pollari che Mancini hanno preannunciato che alla prossima udienza, fissata per lunedì 4 marzo, chiederanno la parola per rendere alcune dichiarazioni.
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