Buongiorno cari amici,
era tanto che non vi scrivevo. Avevo deciso di non farlo più. Sapete perché?
Perché ormai l'Occidente, Italia compresa, non vuole più ascoltare la nostra storia, non vuole più guardare l'altra faccia della verità.
Ma quello che è successo oggi nella zona di Damasco in cui abito mi spinge a scrivervi un paio righe.
Stamattina alle sei italiane, le sette qui a Damasco, io e la mia famiglia siamo stati risvegliati dall'esplosione di un'auto bomba parcheggiata nella piazza principale di Jaramanah, il quartiere alla periferia sud di Damasco in cui abitiamo. Venti minuti più tardi è arrivato il secondo colpo. Una seconda autobomba molto più potente della prima, studiata per far più vittime possibili tra curiosi e soccorritori, è esplosa nello stesso posto. Di solito non vado a vedere questi disastri, ma stavolta ci sono andato. Mi sono trovato di fronte ad un orrore indescrivibile attuato con il classico metodo di Al Qaida. Mentre vi scrivo i morti sono già 40 morti e i feriti 75.
Dopo aver visto tutto ciò ho una domanda da farvi. Il quartiere in cui vivo è abitato per il 62% da cristiani. Tutti gli altri sono o sfollati fuggiti dalla periferia di Damasco. I drusi e gli sfollati sono a favore della Siria, contro il fanatismo, l'ideologia salafista e i fratelli musulmani. Ma questo basta a giustificare un simile orrore? Perché il braccio militare dell'Esercito Libero commette atti del genere?
A questo punto credo che la primavera araba sia stata solo un miraggio, una scusa per permettere l'imposizione di uno Stato religioso negli Stati arabi.
A questo punto comincio a credere che l'Occidente - specialmente l'Inghilterra e la Francia - avessero un buon motivo per ospitare i capi dei «Fratelli Musulmani» fuggiti dalla Siria, Tunisia, Egitto negli anni Ottanta. Oggi quelle persone sono tornate e hanno preso il potere in Tunisia ed Egitto. Ora stanno cercando di fare la stessa cosa anche qui in Siria.
Secondo voi perché la Francia attacca tanto ferocemente la Siria? Secondo me la risposta è semplice. Vogliono tornare a dominare il Paese usando un nuova forma di colonialismo. Negli anni Trenta e Quaranta il loro uomo di fiducia era Taj al-Din al-Hasani, un islamista nominato primo ministro e presidente del Paese. Poche settimane fa suo nipote Ahmed Moaz al-Khatib Alhusaini è stato messo a capo della nuova alleanza dell'opposizione siriana formata in Qatar. Oggi la gran parte degli oppositori che stanno all'estero sono i figli dei Fratelli Musulmani.
Credetemi, anch'io voglio che la Siria diventi più democratica e più libera, ma non voglio diventi come l'Egitto, la Libia e la Tunisia. Forse voi non lo sapete, ma la gran parte dei cristiani sta fuggendo dalla Siria. Scappano perché non credono nella violenza, non credono che il cambiamento possa arrivare con la guerra e il terrore. Non credono a chi predica la Jihad, semina morte e sogna d'incontrare le vergini del Paradiso. Credetemi, per noi cristiani la situazione è ormai fin troppo chiara.
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