Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha ricevuto il rapporto finale sul presunto uso di armi chimiche in Siria: se ne discuterà oggi in Assemblea Generale e lunedì in Consiglio di Sicurezza. Ma alcuni dati sono stati già resi pubblici ieri: in almeno cinque dei sette casi presi in esame è stato confermato l'uso dei gas chimici contro la popolazione. Secondo le Nazioni Unite ci sono «prove credibili e consistenti del probabile uso di armi chimiche» a Ghouta (il sobborgo orientale di Damasco dove il 21 agosto ci sarebbero state oltre 1.400 vittime), Khan Al Asal, Jobar, Saraqueb e Ashrafieh Sahnaya. Non ne è stato accertato l'uso a Bahhariyeh e Sheik Maqsood. Ad Al Ghouta è stato riscontrato l'uso di armi chimiche «su relativamente larga scala nei confronti dei civili, tra cui bambini», mentre altri testimoni parlano di una «bomba al sarin» sganciata da un aereo sul sito di Khan al-Assal, una delle località al centro dell'inchiesta degli ispettori dell'Opac.
Il documento sottolinea che in diversi casi le vittime sono state sia soldati che civili ma che non è stato sempre possibile stabilire con certezza un legame diretto tra gli attacchi, le vittime e presunti siti degli incidenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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