La rete di Hezbollah e gli «amici» europei

Migliaia di affiliati, cellule dormienti, operativi che si infiltrano in Israele ed ong islamiche per la raccolta fondi sono la rete di Hezbollah in Europa.
Martedì la Bulgaria ha rivelato i legami fra i terroristi dell'attentato anti israeliano di Burgas del luglio scorso con il Partito di Dio libanese. L'Unione Europea dovrà decidere se iscrivere Hezbollah nella lista nera dei gruppi del terrore. Da Beirut il numero due dei miliziani sciiti, Naim Qassem, parla di «campagna diffamatoria di Israele». Hezbollah è ben radicato in Europa e conta su amici influenti per timore di rappresaglie o calcolo politico.
Prima delle rivelazioni bulgare l'Olanda era l'unica, sui 27 Paesi Ue, ad aver bollato il movimento armato sciita come organizzazione terroristica vietando qualsiasi attività sul suo territorio. L'Inghilterra ha messo al bando solo il servizio segreto estero di Hezbollah, ma non il Partito di Dio. Nel 2009 il Foreign Office ha dato il via libera a contatti «attentamente selezionati» con personaggi dell'ala politica degli sciiti libanesi.
Germania, Francia e Spagna hanno invece proibito la messa in onda della televisione del Partito di Dio, Al Manar. Gli altri Paesi Ue non hanno preso alcun provvedimento nei confronti della rete di Hezbollah in Europa. Nel 2006, l'allora ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, andava a braccetto in giro per Beirut bombardata dagli israeliani con un deputato del Partito di Dio. Lo scorso anno il ministro degli Esteri di Cipro, Erato Kozakou-Marcoullis, aveva ammesso che «non c'è consenso nella Ue nell'inserire Hezbollah nella lista nera, perché mancano prove tangibili».
I caschi blu nel sud del Libano, comandati dal generale Paolo Serra, hanno sempre avuto a che fare con Hezbollah, che controlla la parte meridionale del Paese dei cedri.
Nel 2011 il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, aveva accusato i miliziani sciiti dell'attacco a soldati francesi della missione Onu.
La Germania è il Paese europeo preferito da Hezbollah: secondo i servizi segreti i suoi affiliati sul suolo tedesco sono 950. Nel 2008 hanno arrestato all'aeroporto di Francoforte quattro libanesi con 8,7 milioni di euro. I soldi derivavano dal traffico di cocaina in Europa e due dei sospetti erano stati addestrati in un campo di Hezbollah. Si sospetta che parte del narcotraffico nel vecchio continente serva a finanziare i miliziani sciiti in Libano. Hezbollah ha sempre smentito.
In tutta Europa vengono raccolti fondi da una rete di ong che ufficialmente sono destinati ad opere sociali in Libano, ma sotto il controllo delle organizzazione umanitarie legate al Partito di Dio. La stessa Unione Europea finanzia con 3,8 milioni di dollari un programma educativo libanese che inculca ai giovani studenti il «mito della resistenza» anti israeliana.
Nel 2006 il Tesoro inglese ha chiuso la filiale della banca iraniana Saderat. Attraverso i suoi conti Teheran aveva trasferito 50 milioni di dollari per i miliziani sciiti.
Il vero pericolo sono le «cellule dormienti» disseminate in Europa. «Hanno degli operativi che non utilizzano da tempo, ma possono venir attivati in caso di necessità», spiega Alexander Ritzmann della Fondazione per la democrazia di Bruxelles.


Non solo: i passaporti e gli aeroporti europei sono i preferiti per infiltrare quinte colonne di Hezbollah in Israele. Una dozzina di spie e terroristi partiti dall'Europa come Hussein Mikdad, Stephan Josef Smyrek, Fawzi Ayoub sono stati catturati dagli israeliani.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica