Rio De Janeiro: dura condanna al poliziotto killer

L’agente aveva confessato di aver partecipato con altri quattro colleghi all’assassinio di un giudice

A Rio De Janeiro ora si fa sul serio. La lotta alla criminalità prosegue giorno per giorno: si liberano le favelas, si arrestano i poliziotti corrotti e si scoprono verità sconvolgenti. E sconvolgente è davvero la storia del truce massacro di un giudice che faceva il proprio dovere nella città più bella e difficile del Brasile: Patricia Acioli. Fu eliminata con 21 colpi d’arma da fuoco da un commando di uomini mascherati che l’aspettavano sotto casa. Fin troppo facile immaginare che i killer fossero criminali matricolati. E invece l’indagine ha portato a galla una verità molto più dolorosa: i cinque assassini sono cinque agenti, tutti in servizio nella stessa caserma. E tutti nel mirino della Acioli per una serie di delitti precedenti, fra i quali numerose esecuzioni sommarie di trafficanti e piccoli delinquenti, fatte passare per sparatorie con la malavita.

Purtroppo il Brasile è anche questo e bisogna prendere atto di queste verità terribili per poter voltare pagina.

E preparare degnamente i due grandi eventi sportivi che porteranno a Rio giornalisti da tutto il mondo: i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Per la cronaca, Sergio Cosa Junior, uno dei cinque sicari, reo confesso, è stato condannato a 21 anni per omicidio e associazione a delinquere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica