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La riscossa di Ségolène. Il presidente costretto a rincorrere la sua ex

Tra le "new entry" nel governo la più quotata è la Royal. Da Parigi a Lille le dame rosse in soccorso dell'Eliseo

La riscossa di Ségolène. Il presidente costretto a rincorrere la sua ex

Come l'araba fenice, Ségolène Royal risorge dalle ceneri del disastro socialista. O meno aulicamente: rientra dalla finestra dopo essere uscita dalla porta. Benvenuti in Francia, dove all'indomani della débâcle politica di François Hollande e dei socialisti alle amministrative -nel giorno in cui il presidente si affanna a cambiare primo ministro ed esecutivo per dimostrare che la gauche cambierà rotta- fra i pochi nomi che circolano con ragionevole certezza nella lista delle new entry c'è quello di madame Royal. «Ex» nel pubblico e nel privato, forte dei sessant'anni appena compiuti, Ségo è pronta a tornare in prima fila e ha riassaggiato -a urne appena chiuse e a disfatta appena consumata- il gusto di tornare nelle case dei francesi per dire che l'ora del cambiamento, «di ritmo e di metodo» è arrivata: «Voglio un governo di battaglia», ha annunciato su France 2. E battaglia sia, le ha fatto eco poco dopo Hollande. È la prova che dopo anni di delusioni cocenti, l'ex «Zapatera» di Francia ha incassato la benedizione del partito e del capro supremo, a caccia disperata di energie, e ha già indossato l'elmetto per affrontare le dure sfide che i socialisti si trovano di fronte. Sconfitta da Sarkozy alle presidenziali del 2007, battuta da Martine Aubry nella corsa per la segreteria del Partito socialista nel 2008, umiliata l'anno scorso alle politiche stravinte dalla gauche - nelle quali è stata sconfitta dall'ex collega di partito Olivier Falorni anche a causa di un tweet avverso della ex première dame Valérie Trierweiler - ora Ségo tenta di prendersi la rivincita, dopo aver visto sfumare il sogno di presiedere l'Assemblea nazionale. Protagonista di primo piano dell'«onda rosa» che ha graziato il presidente in questo terremoto elettorale -dal neo sindaco Anne Hidalgo a Parigi alla paludata Martine Aubry confermata a Lille per la terza volta- madame Royal ha improvvisamente ritrovato il sorriso. Ma rischia di farlo perdere definitivamente proprio ai francesi. Perché nonostante il lavoro di retroguardia svolto nel partito in questi mesi, nonostante l'impegno di una vita nelle battaglie della gauche, nonostante la sua passione per il mestiere (ha conosciuto Hollande sui banchi dell'Ena, la prestigiosa scuola di Pubblica amministrazione che ha sfornato sette primi ministri e tre capi dello Stato) l'ingresso di Ségolène al governo -alla Giustizia o all'Istruzione, dicono gli insider- rischia di lasciare il sapore di un film già visto. O peggio di un feuilleton all'ennesima puntata. «Ségolène Royal primo ministro, Julie Gayet ministro dell'Interno e Valérie Trierweiler ministro del Bilancio», ironizza qualcuno in Rete, riferendosi alla commistione pubblico-privato che potrebbe tornare di prepotenza nel novero delle debolezze del presidente.

D'altra parte Ségolène resta la madre dei quattro figli di Hollande, avuti dopo una relazione durata oltre trent'anni. Ma Ségo è anche la donna che ha prima perso l'Eliseo a vantaggio di Sarkozy nella battaglia per le presidenziali di sette anni fa e ha poi perso la possibilità di entravi come première dame dopo essere stata scalzata, a un soffio dalla meta, dalla giornalista Valérie Trierweiler. Il suo ritorno ha perciò il sapore di una rivincita, pubblica e privata. Ma rischia di ricordare quotidianamente il disastro pubblico e privato incassato dal presidente dopo la scoperta della relazione extraconiugale con l'attrice Gayet, che ha causato l'uscita impietosa dell'ex Valérie dall'Eliseo. «Di grazia, pure la Royal no», insiste qualcuno sul web. «Rischiamo un altro vaudeville mondiale». «Si prendono gli stessi e si ricomincia...senza più una sola ruga», si accanisce qualcun altro rimarcando l'assenza di novità politica a dispetto della novità estetica sul volto particolarmente ringiovanito di Ségolène. Il timore è che un nuovo episodio del fogliettone di casa Hollande sia già in via di pubblicazione. Ma la preoccupazione più forte è che madame Royal, dopo anni di insuccessi politici, ne consumi di nuovi e irrimediabili.

E i francesi fremono per scrivere la parola fine.

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