Rubano tank egiziano e sconfinano, Israele li bombarda

Rubano tank egiziano e sconfinano, Israele li bombarda

L'aviazione israeliana ha distrutto ieri sera un blindato egiziano che aveva superato il confine, uccidendo i suoi tre occupanti, che sembra fossero terroristi di Al Qaida. È stato l'esito finale di un sanguinoso pomeriggio, cominciato all'ora di Iftar, il tramonto del sole che secondo la legge religiosa musulmana permette ai credenti di interrompere il digiuno del Ramadan.
A quell'ora un commando di terroristi islamici, provenienti da Gaza e appartenenti a un movimento affiliato ad Al Qaida secondo fonti egiziane, ha dato l'assalto a un commissariato presso un posto di confine con la Striscia di Gaza: un'azione spietata e sanguinosa, che è costata la vita a ben 15 poliziotti egiziani.
I terroristi si sono impadroniti di due mezzi blindati e si sono diretti verso il non lontano confine israeliano. Contemporaneamente un fitto lancio di razzi investiva la regione di confine israeliana nel deserto del Negev, costringendo le autorità ad ordinare misure di emergenza: gli abitanti della zona hanno avuto ordine severo di restare nelle loro abitazioni nella sensazione che potesse essersi verificata una infiltrazione in Israele di miliziani palestinesi armati. Una arteria stradale della zona è stata chiusa al traffico civile.
Uno dei due blindati è riuscito a superare il confine ed è stato però poco dopo centrato da una bomba sganciata da un jet dell'aviazione militare israeliana. Il secondo è esploso mentre stava penetrando il territorio dello Stato ebraico. Il tenente colonnello Avital Leibovich delle forze armate israeliane ha ammesso la gravità dell'episodio, sottolineando che «è stato sventato un pericoloso attacco contro il suolo israeliano». Israele ha smentito che si siano verificati rapimenti di propri civili o militari in questa circostanza.
All'origine dell'azione terroristica potrebbe esserci l'uccisione, avvenuta in mattinata a sud di Gaza, di un miliziano membro di un gruppo vicino ad Al Qaida da parte di un velivolo militare israeliano.
In serata il presidente egiziano Mohammed Morsi ha convocato una riunione di emergenza del consiglio militare al Cairo per discutere la delicata situazione. É stata decisa l'instaurazione dello stato di allerta nella zona di confine prossima a Rafah. Nelle stesse ore il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak aveva chiesto ancora una volta all'Egitto di agire con maggiore determinazione nel Sinai per riportare l'ordine.

La regione di confine è infatti diventata, soprattutto dopo la caduta di Hosni Mubarak, un pericolo per Israele in quanto ospita tribù beduine che collaborano sempre più spesso con gruppi terroristi islamici legati ad Al Qaida. A Gerusalemme non si sente davvero il bisogno di un nuovo fronte, dopo quello di Gaza e quelli con il Libano e la Siria.

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