Sarkozy denunciato per le spese per i suoi sondaggi

Durante il suo mandato avrebbe speso 9,4 milioni di euro per 300 rilevazioni. I sondaggi non avrebbero avuto obiettivi attinenti alla sua carica

Si è fatto crescere la barba. Fa il conferenziare superpagato in giro per il mondo. Stando ai retroscena dei settimanali francesi si prepara (con calma) al ritorno in politica («data la disastrosa situazione della Francia, che peggiorerà da qui a cinque anni, non ho scelta se non ricandidarmi nel 2017», avrebbe confidato ai suoi amici). Ma per l’ex inquilino dell’Eliseo non mancano spine e scomodi retaggi del suo mandato presidenziale.
L’ultima grana arriva dalla denuncia, depositata dall’associazione anticorruzione Anticor, per sottrazione di fondi pubblici, chiamando in causa indirettamente Sarkozy e il suo staff per le spese sostenute per i sondaggi durante la stagione presidenziale. Si tratterebbe di circa 300 sondaggi realizzati durante il quinquennio per un totale di 9,4 milioni di euro. Anticor aveva presentato una denuncia già nel 2010 ma l’inchiesta era stata bloccata dalla Corte d’Appello di Parigi in ragione dell’immunità penale di cui in Francia può godere il Capo dello Stato. Ora l’associazione per questa nuova denuncia si basa sui documenti (fatture, accordi, contratti) raccolti dal militante ecologista Raymond Avrillier. La tesi dei denuncianti è che questi sondaggi sono stati realizzati per interesse di parte e per fini estranei alla sua funzione. In teoria per la sottrazione di fondi pubblici in Francia si rischiano fino a dieci anni di carcere e 150mila euro di ammenda. Ma per gli osservatori francesi non sarà facile per l’accusa dimostrare la propria tesi.

In ogni caso Sarkozy - che dopo la sconfitta elettorale contro il socialista Hollande ha assicurato che riprenderà la sua professione di avvocato - potrà subito applicare le proprie conoscenze giuridiche a questa denuncia e contribuire alla propria difesa.

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