Violenti scontri, ad Atene, nel quarto anniversario della morte di Alexis Grigoropoulos, lo studente di 15 anni ucciso il sei dicembre 2008 ad Exarchia, il quartiere anarchico di Atene, da un poliziotto. Un gruppo di dimostranti ha lanciato molotov, la polizia ha risposto sparandoo lacrimogeni per disperdere la folla. Almeno 28 dimostranti sono stati arrestati.
Nella capitale greca ci sono state tre manifestazioni con relative marce nelle strade del centro. Per prevenire atti di violenza, la polizia aveva dispiegato circa 6.000 agenti, la maggior parte dei quali in tenuta antisommossa. Alla prima manifestazione, in mattinata, hanno preso parte un migliaio di studenti liceali che, radunatisi davanti al Politecnico, hanno sfilato pacificamente sino alla centralissima piazza Syntagma, davanti al Parlamento. Nel pomeriggio è stata la volta di un'altra manifestazione e di un'altra sfilata organizzata dalla sezione giovanile di Syriza, il partito della sinistra radicale, e da altre forze dell'estrema sinistra alle quali hanno preso parte circa 2.000 persone. La giornata si è conclusa con una terza manifestazione, organizzata questa volta dagli anarchici, sfociata nella violenza.
Il poliziotto Epaminondas Korkoneas, riconosciuto colpevole di aver sparato e ucciso Alexis, è stato condannato all'ergastolo ed è rinchiuso nella prigione di Domokos, mentre il suo collega Vassilis Saraliotis - corresponsabile nell'omicidio e condannato a
10 anni - vive in regime di semi-libertà a Drama, sua città natale. La morte del giovane Grigoropoulos scatenò in Grecia un'ondata di disordini senza precedenti che le autorità di allora non furono in grado di contrastare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.