È una specie di sogno a metà. Del resto è gratis. Corsi on line nelle università americane d'élite. E a dollari zero (o quasi), perché c'è l'istruzione, ma è tutta virtuale: mancano la vita vera, il campus, gli amici, il college. Però è il modo per attirare nuovi studenti, battere la concorrenza, cercare di entrare nel futuro. Così è stata rispolverata una soluzione già tentata all'inizio degli anni Duemila: l'educazione digitale. Qualità eccellente e costi ridotti. Un'idea che non convince tutti, ma che secondo i dirigenti degli atenei più prestigiosi è una via per non rimanere indietro e rischiare di perdere migliaia di alunni.
Il problema sono i soldi: secondo gli esperti sempre meno studenti avranno la possibilità (o l'intenzione) di spendere cinquanta o sessantamila dollari l'anno di retta. E così alcuni professori hanno pensato di lanciare corsi on line. Ha cominciato a Stanford Sebastian Thrun: il suo corso di Intelligenza artificiale ha raccolto 160mila studenti lo scorso autunno. Il successo lo ha spinto a creare una nuova società, Udacity, che ha già in programma sei corsi on line e duecentomila iscritti. Altri due prof di Stanford hanno deciso di lasciare la cattedra sicura per buttarsi nell'impresa: Andrew Ng e Daphne Koller hanno fondato Coursera (con finanziamenti per 16 milioni di dollari), che organizza corsi on line per le università. Per esempio per la stessa Stanford, ma anche per Princeton, l'università della Pennsylvania e l'università del Michigan. Sul sito di Coursera ci sono tutti i corsi, che durano fra le cinque e le dodici settimane: ventiquattro già terminati; quelli avviati (venti, fra cui Creazione di un motore di ricerca, Vaccini, Basi di farmacologia, Introduzione alla finanza); cinque nuovi (come Meccanica quantistica) e infine quelli in previsione, ottanta, fra cui Crittografia, Algoritmi, Introduzione all'astronomia, Neuroscienza, ma anche Neuroetica, Contraccezione, Anatomia e Mitologia greca e romana. Non solo scienza quindi: anche letteratura, storia, medicina.
Le ultime a entrare nel ring, in quella che il New York Times ha definito una «battaglia accademica fra Titani» sono Harvard e il Mit. Hanno versato 30 milioni ciascuna per una partnership no profit, «edX», che offrirà corsi on line gratuiti. Non è la stessa vita di uno studente a Cambridge, certo. O a Stanford. Ma qui, per esempio, lo scorso anno la retta costava 40mila dollari. L'istruzione on line invece ha costi più simili a quelli dell'anno accademico 1920-1921, quando a Stanford si pagavano 120 dollari (senza fare le proporzioni del caso, è ovvio). È solo un certificato, che si ottiene, non una laurea vera e propria.
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