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Siria, Ankara pensa intervento Da Londra 5 milioni ai ribelli

Mentre continuano gli scontri, la Turchia pensa all'offensiva militare. Dal Regno Unito 5 milioni di sterline in più per i ribelli. E Washington pensa a nuove sanzioni

Siria, Ankara pensa intervento Da Londra 5 milioni ai ribelli

La situazione della Siria allarma la comunità internazionale. La Turchia pensa a un intervento militare entro i confini di Damasco, mentre dal Regno Unito ci si muove per stanziare fondi per i ribelli. Nel frattempo continuano gli scontri. E non si arresta l'esodo dal Paese.

La situazione di Aleppo

Aleppo continua ad essere il principale teatro dei combattimenti. Particolarmente colpito il quartiere Salaheddin, roccaforte dei ribelli, dove si continua a combattere, nonostante la "ritirata tecnica" di ieri, causata da pesanti bombardamenti da parte dei lealisti. Attivisti dell'Osservatorio siriano hanno parlato di esplosioni e bombardamenti nella periferia della città. In un parco del quartiere sono stati rinvenuti 45 cadaveri.

L'intervento militare

Un intervento militare è l'opzione a cui pensa la Turchia. Opzione già proposta ad Obama, secondo Debka, sito di intelligence israeliano. Dal presidente Usa sarebbe però arrivato il rifiuto. Ad allarmare Ankara è la crescente influenza del Pkk, il partito curdo. I ribelli hanno lanciato un'offensiva nel Kurdistan turco, causando circa 150 morti. Soltanto ieri è morto un soldato turco e altri 11 sono stati feriti nella zona di Smirne.

Ankara propenderebbe per la creazione di cinque zone di sicurezza lungo la frontiera. E per un intervento armato via terra nelle province del nord, ormai sotto il controllo del Pyd curdo-siriano. Proprio nei giorni scorsi i turchi hanno accusato il governo di Assad di dare supporto ai curdi.

Aiuti da Londra

Se la Turchia pensa all'intervento militare, da Londra ci si muove invece per aiutare finanziariamenti i ribelli che si oppongono ad Assad. William Hague, segretario agli Esteri britannico, ha annunciato dalle pagine del Times of London che il governo è pronto a stanziare altri 5 milioni di sterline (6,34 milioni di euro) per permettere all'Esercito Libero di comprare dispositivi per la comunicazione e forniture mediche.

Hague ha tenuto ha precisare che i fondi britannici non saranno impiegati per l'acquisto di armi. E che il gesto servirà anche a stringere i contatti "con chi potrebbe governare la Siria in futuro", in vista di una "inevitabile caduta del presidente Bashar Assad". Il piano di aiuti britannico dovrebbero essere dettagliato a breve.

Nuove sanzioni sono state invece annunciate dagli Stati Uniti, a margine di una visita del segretario di Stato, Hillary Clinto in Ghana.

2500 persone oltre il confine in 24 ore

Il perdurare degli scontri tra le fazioni avverse continua a spingere i siriani a lasciare il Paese. Secondo la stampa turca nelle ultime 24 ore 2500 civili avrebbero superato il confine. Rifugiati e disertori in Turchia sono ormai quasi 53mila. Non trova conferma ufficiale la voce secondo la quale ci sarebbero oltre mille profughi in attesa di passare il confine turco-siriano, bloccati dalla mancanza di posti nei campi lungo la frontiera.

Ankara avrebbe predisposto nuovi campi, in grado di accogliere 10mila persone in più.

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