Li hanno sorpresi nella notte, mentre dormivano: i miliziani integralisti islamici Boko Haram hanno compiuto alle prime luci dell'alba una delle stragi più efferate degli ultimi anni in Nigeria, assaltando un campus universitario nel nordest. Almeno 50 i morti nel bilancio ufficiale, mentre la conta delle vittime prosegue. Decine i feriti. Teatro della strage è lo Stato di Yobe, uno dei tre dove è stato imposto a maggio lo stato di emergenza.
Gli oltre mille studenti ospitati nella struttura, il campus di agricoltura nella città di Gujba, si sono dati a una fuga disperata mentre i miliziani incendiavano le aule del college, e uccidevano chiunque gli si facesse incontro. I responsabili della facoltà accusano le autorità: «Ci avevano promesso che avrebbero garantito la sicurezza dei nostri studenti, così non è stato», afferma un docente chiedendo l'anonimato. Lo scorso luglio, nel villaggio di Mamud i miliziani avevano attaccato il dormitorio di una scuola: 42 i morti, la gran parte studenti. Poche settimane prima, nello Stato confinante di Kano, un assalto a una scuola è costato la vita a 13 scolari e alcuni professori.
Boko Haram (che significa «l'educazione occidentale è peccato») ha posto da tempo le scuole, le università e i campus in cima alla lista dei propri obiettivi.
Secondo fonti militari i recenti assalti sono un «segno di disperazione» del gruppo che da maggio patisce l'offensiva militare.
E sono diverse migliaia le vittime dall'inizio dell'insurrezione guidata da Boko Haram, che punta alla creazione di uno Stato islamico indipendente nel nord del Paese.
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