Strage di Utoya, accuse alla polizia: «Potevano fermare prima Breivik»

Il 24 agosto il tribunale deciderà la sorte di Anders Behring Breivik. Ma nel frattempo è arrivato un altro verdetto, ed è nettamente sfavorevole alla polizia norvegese: avrebbe potuto evitare le stragi di Oslo e nell'isola di Utoya il 22 luglio del 2011 per mano del serial killer se fosse stata più efficiente.
Lo afferma l'inchiesta di una commissione indipendente incaricata dal governo norvegese di trarre lezioni dall'accaduto e di proporre rimedi, resa nota oggi a pochi giorni dal verdetto della Corte che dovrà decidere se mandare Breivik dietro le sbarre ternarlo in un manicomio criminale.
Secondo quanto scrive la Bbc online, nel rapporto di circa 500 pagine si sottolinea che «l'attacco contro il quartiere dei ministeri della capitale norvegese, dove l'estremista di destra compì un attentato esplosivo, avrebbe potuto essere evitato attraverso l'applicazione efficace delle misure di sicurezza previste». E si sarebbe potuta prevenire anche la mattanza al campo estivo dei giovani laburisti a Utoya, se le forze dell'ordine avessero inquadrato per tempo la figura dello stragista e lo avesse «fermato in anticipo». Per arrivare sull'isola gli agenti impiegarono 35 minuti, un tempo che la Commissione definisce «inaccettabile». Come il fatto che tra l'attentato di Oslo e la cattura di Breivik, il cui nome era già noto alle forze di sicurezza, siano passate in tutto tre ore. Le critiche riguardano anche le lentezze burocratiche per la mancata chiusura al traffico della zona intorno al perimetro della sede del governo. Ciò permise al killer di piazzare un'autobomba con 950 kg di esplosivo ai piedi della torre di 17 piani che ospita gli uffici del premier.

E ieri, proprio il primo ministro Jens Stoltenberg, i cui due figli sono miracolosamente scampati al massacro, ieri ha commentato le risultanze della commissione senza cercare scuse («Avremmo potuto fare più in fretta, sono profondamente dispiaciuto») pur evitando di rispondere a domande su sue eventuali dimissioni. Del resto anche la polizia ha fatto sapere di accettare le critiche della commissione. Parole a cui in Italia siamo poco abituati.