Prime ritorsioni dell'Unione europea sulla Svizzera. A pochi giorni dal via libera al referendum che introduce quote agli immigrati, Bruxelles ha infatti bloccato i negoziati sull’accordo istituzionale. Nella riunione preparatoria dell’incontro settimanale del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) è stato deciso di eliminare dalla discussione l’approvazione del mandato negoziale alla Commissione Ue.
La linea dura della Svizzera sull'immigrazione ha iniziato ad avere le prime ripercussioni su numerosi accordi con l’Unione europea. La prima è stata appunto lo stop al negoziato sul grande accordo quadro sul "trattato istituzionale". Il governo svizzero sta preparando un disegno di legge sull’immigrazione per limitare le quote di entrata che sarà elaborato entro fine giugno e presentato entro la fine dell’anno. Il Consiglio federale, riunitosi oggi per la prima volta dopo il voto di domenica, ha fissato le prime tappe del cambiamento che prevedono anche numerose discussioni con Bruzelles. "È una situazione difficile", ha ammesso il ministro degli Esteri e attuale presidente della Confederazione Didier Burkhalter assicurando che, nei prossimi giorni, prenderà contatti con l’Ue in vista dell’apertura di nuovi negoziati.
Nella riunione preparatoria del settimanale incontro dei 28 ambasciatori è stato deciso di togliere dall’agenda l’approvazione del mandato negoziale alla Commissione. Il portavoce della presidenza di turno greca ha spiegato che il mandato negoziale avrebbe dovuto essere approvato come "punto A", ovvero senza discussione. I 28 hanno ritenuto che non fosse opportuno dare alla Commissione il mandato per negoziare un accordo con la Svizzera, in un momento in cui non ne sono ancora chiare le intenzioni.
Delle relazioni con la Svizzera e delle conseguenze del referendum di domenica scorsa si parlerà sotto la voce "altre": una discussione informativa in cui agli ambasciatori dei 28 «rifletteranno sul risultato e sul modo di procedere» e durante la quale saranno presentati i risultati dell’ analisi iniziale chiesta ai servizi giuridici del Consiglio e della Commissione Ue.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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