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Tabloid ugandese mette in prima pagina i nomi di "200 noti gay"

Ieri il presidente Museveni ha firmato una legge che prevede pene fino all'ergastolo per "omosessualità aggravata"

Manifestazione a Nairobi contro la proposta di legge / 10 febbraio
Manifestazione a Nairobi contro la proposta di legge / 10 febbraio

All'indomani dell'approvazione in Uganda di una legge gravemente lesiva dei diritti gay, che rischiano nel Paese africano pene fino all'ergastolo, un tabloid locale, Red Pepper, ha pubblicato una lista di "200 noti omosessuali".

La prima pagina del quotidiano lancia a grandi caratteri un articolo interno, in cui promette di svelare i nomi di personaggi ugandesi notoriamente gay. Nell'elenco alcuni attivisti, come Pepe Julian Onziema. apertamente contrario alla nuova legge, ma anche persone che non hanno mai fatto coming out.

Non è la prima volta che una pubblicazione ugandese promuove un'iniziativa simile. Nel 2010 una rivista intitolata Rolling Stone, che nulla ha a che fare con il più noto magazine, aveva lanciato in prima pagina una storia che prometteva la pubblicazione di "100 foto dei più noto gay ugandesi". Accanto al titolo, una scritta più piccola recitava: "Impiccateli".

Il testo firmato ieri dal presidente Yoweri Museveni prevede condanne fino a quattordici anni per i gay e un reato di "omosessualità aggravata" punibile con l'ergastolo per atti nei confronti di minori, persone disabili o portatrici del virus Hiv, ma anche per rapporti consenzienti ripetuti nel tempo.

Museveni, che a gennaio aveva espresso la sua contrarietà sul testo di legge approvato dal Parlamento, ha cambiato idea e deciso di firmarla dopo avere commissionato uno studio ad alcuni scienziati. "I gay sono malati, ma non meritano il carcere", aveva detto, salvo poi cambiare idea.

Le reazioni

La firma della legge ha scatenato reazioni a livello internazionale. Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha annunciato che gli Stati Uniti riesamineranno i rapporti con l'Uganda e definito "ripugnante" la norma.

Le Nazioni Unite hanno condannato una legge che "viola i diritti umani fondamentali" e non rispetta quella che a tutti gli effetti è una minoranza nel Paese. Di opinione diametralmente opposta il presidente ugandese, che in un'intervista alla Cnn ha definito "innaturale" l'omosessualità e detto che "non è un diritto umano".

L'omosessualità in Africa

L'Uganda non è il solo Paese africano a considerare gli "atti omosessuali" illegali. Secondo i dati di Amnesty International, la situazione è comune a 38 dei 54 Paesi africani.

In tre Stati (Nigeria, Mauritania e Sudan), è prevista la pena capitale.

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