Christopher Dorner, l’ex poliziotto americano pluriomicida al centro di una caccia all’uomo in tutto il sud della California, forse è morto. Manca ancora la conferma ufficiale che il corpo carbonizzato, troivato all'interno di uno chalet dove si era rifugiato, sia il suo. Al termine di una giornata convulsa, gli inquirenti hanno confermato di aver trovato resti umani carbonizzati nella zona montuosa di Big Bear Lake, nella casupola dove il 33enne si era rifugiato. Dopo una sparatoria con i poliziotti che lo braccavano, dall’interno dello chalet si è udito uno sparo, forse il gesto estremo con cui Dorner si è tolto la vita. Poi lo chalet ha preso fuoco.
L’ex agente era stato sorpreso da un agente della polizia forestale mentre tentava di allontanarsi a bordo di un pick-up rubato. Dopo un lungo inseguimento e una sparatoria con la polizia, Dorner aveva proseguito la fuga a piedi fino allo chalet in sui si era rinchiuso. Il dipartimento dello sceriffo della contea di San Bernardino ha spiegato che le autorità ritengono che l’uomo fosse ancora all’interno quando la struttura è stata avvolta dalle fiamme.
Non c’è ancora conferma che i resti trovati appartengano al super ricercato su cui era stata messa una taglia da un
milione di dollari.
Accusato di aver ucciso tre persone tra il 3 e il 7 febbraio, Dorner era stato l’obiettivo della più grande caccia all’uomo nella storia della contea di Los Angeles.
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