RomaCinque ori olimpici (tre individuali e due a squadre), dieci Coppe del Mondo (lultima fresca fresca), nove allori europei, un totale di 48 medaglie nelle grandi manifestazioni internazionali. Che cosa può chiedere Valentina Vezzali a 36 anni al suo quindicesimo mondiale? Semplice: diventare la più grande di sempre. Dopo aver vinto cinque Mondiali individuali (1999, 2001, 2003, 2005 e 2007) e sei a squadre, gliene basta uno per eguagliare Aleksandr Romankov, che con 12 allori iridati è nella storia di questo sport.
La chance è a portata di mano. Nei Mondiali alle porte (4-13 novembre al Grand Palais di Parigi) Valentina parte inesorabilmente favorita sia nella prova individuale (prima nel ranking Fie, 8 gare di Coppa del Mondo vinte su 9 questanno) sia in quella a squadre, dove sarà affiancata da Elisa Di Francisca (3ªal mondo), Arianna Errigo (4ª) e Ilaria Salvatori (13ª): un autentico pink dream team. «Nella mia bacheca cè ancora un po di posto - scherza Valentina - e poi cè sempre casa di mia madre... La verità è che a 36 anni ci si può ancora emozionare per un grande appuntamento. Provo ansia, tensione, paura. Il mio maestro Giulio Tomassini mi dice sempre che finché si hanno queste sensazioni cè motivo di andare avanti. Limportante è che poi, messa la maschera, uno pensi a mettere una stoccata più dellavversaria». A 36 anni sembra una Vezzali al top, a cui la maternità («Vengo da tre ritiri senza mio figlio, ma per fortuna Pietro sarà con me a Parigi») ha dato consapevolezza e perfino una filosofia di vita che lei ora vorrebbe trasferire ai giovani: «Un tempo quando perdevo scoppiavo a piangere, ora invece ho capito che se uno ha dato tutto deve perdere con il sorriso».
Valentina dovrà guardarsi dalla concorrenza interna: lanno scorso al Mondiale di Antalya, in Turchia, si fermò ai quarti, mentre le compagne amiche Di Francisca e Arrigo vinsero il bronzo. «Fortunatamente le mie compagne di squadra sono molto forti, un gruppo cresciuto lavorando sempre, quotidianamente. A me piace dire che la scuola fa scuola e i campioni fanno i campioni». Un vantaggio non da poco per la gara a squadre: «Questanno abbiamo fatto molto bene in Coppa del Mondo ma come in ogni manifestazione dobbiamo restare sempre molto concentrate e dare il massimo».
Il massimo dovranno darlo tutti i componenti della spedizione azzurra, presentata ieri nel salone donore del Coni, per restare ai livelli di Antalya 2009 (4 ori, 2 argenti, 3 bronzi).
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