Etilometro al bar? Obbligatorio (solo sulla carta)

Doveva essere l’arma finale per spezzare il binomio alcol e volante. Ma a due anni dal decreto Bianchi e a uno dalle norme attuative (varate il 23 settembre scorso) alcune delle misure anti-ubriachi sono ancora pressoché sconosciute nei locali dove si beve fino a notte.
Se infatti è noto che in discoteche e balere devono essere esposte tabelle per valutare le dosi di sicurezza delle varie bevande alcoliche, è passato più sotto silenzio l'obbligo per i gestori di locali di intrattenimento di mettere etilometri a disposizione dei clienti. Eppure, sottolinea la Fondazione Ania, è una norma importante, che al pari di quella che vieta la vendita di superalcolici dopo le 2 punisce i trasgressori con la chiusura del locale per un periodo compreso tra sette e 30 giorni.
Ma qualcosa evidentemente non funziona. Non si è infatti ancora avuta notizia di sanzioni, e una chiusura forzata per infrazione avrebbe sicuramente eco. Ciò significa che tutte le discoteche in Italia sono virtuose? Proprio no. Lo dimostra il fatto che sono circa 500 le apparecchiature fisse installate, ma i locali sono molti di più, almeno 700 quelli importanti, ai quali si aggiungono quelli minori.
Paolo Muscio, titolare della società di Modena che distribuisce i rilevatori Alcoolix, i più diffusi in Italia, sostiene che, anche tra le discoteche di grido, non siano più del 70 per cento gli esercizi in regola. «Ancora una volta l'Italia è divisa in due, con il nord che si presenta con almeno nove esercizi su dieci dotati delle attrezzature, e il sud, dalle Marche in giù, dove le stime più positive non vanno oltre il 20 per cento. E anche considerando chi offre i sistemi usa e getta, i classici "palloncini" che sono comunque tollerati e assimilabili alle macchine elettroniche la percentuale non migliora di molto. I nostri rilevatori sono offerti in comodato gratuito e il nostro guadagno è dato dai test effettuati dagli avventori, al costo di un euro l'uno. Dopo l'euforia iniziale, quando il controllo era visto come un gioco, gli introiti al sud si sono azzerati, quindi li stiamo rimuovendo tutti».
C’è anche un problema di controlli, che sono piuttosto disomogenei tra Nord e Sud. Dove le forse dell’ordine vigilano con costanza i risultati si vedono, come testimonia il titolare della discoteca Toto Beach di Marina di Ravenna. «Qui non si può sgarrare, ogni settimana le strade sono controllate e i ragazzi si sono adeguati, tanto che di apparecchi ne ho messi due». Ma la Riviera romagnola è un'isola felice, dal punto di vista dei controlli.

Il Parlamento intanto prepara una nuova stretta con una legge che, almeno per i giovani, dovrebbe abbassare il tasso alcolemico a 0,2. Tradotto con lo slogan «se guidi non bevi, se bevi non guidi». Andrà meglio? Forse. Ma sulla tolleranza zero il dibattito è aperto.

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