da Milano
La prima incognita della fusione Intesa-Sanpaolo è quella legata ai soci stranieri. Quali saranno le mosse di Crédit Agricole e Banco Santander? Di sicuro la mossa annunciata ieri da Giovanni Bazoli ed Enrico Salza ha tarpato le ali alle mire espansionistiche degli spagnoli del Santander che, con poco meno del 10% del capitale ordinario del Sanpaolo, avevavano parlato con chiarezza della volontà di crescere o vendere la quota.
Secondo gli analisti a questo punto è scontata l'uscita di scena degli spagnoli che, però, potrebbero non accontentarsi della plusvalenza potenziale (oggi stimabile a 1,2 miliardi), ma chiedere una contropartita. «Santander vuole restare in Italia e ha bisogno di una rete per distribuire i suoi prodotti», spiega una fonte finanziaria. «È già una banca solida e non ha bisogno urgente di liquidità, potrebbe essere interessata a una contropartita tecnica», aggiunge. La contropartita potrebbe essere Eurizon, il polo assicurativo e del risparmio gestito dal gruppo Sanpaolo, o anche la sola rete di promotori finanziari costituita da Banca Fideuram. Si spiega così il buon andamento in Borsa di Generali e della controllata Alleanza, partner di Intesa sul fronte assicurativo attraverso la joint venture Intesa Vita, che appare a destinata a diventare centrale nella nuova Superbanca. Quanto a Eurizon la sua quotazione resta ufficialmente fissata nella seconda metà del 2006 mentre lofferta per allontanare da listino la controllata Fideuram è già partita. Che cosa resterà ora del complesso progetto affidato a Mario Greco?
L'eventuale cessione di Eurizon lascerebbe tra laltro degli interrogativi aperti sul comparto asset management in cui Intesa è presente tramite Caam, ma in posizione minoritaria rispetto a Crédit Agricole, che ha acquisito il 65% di Nextra. Con la fusione sarà anche ridimensionato il ruolo di Crédit Agricole che, da primo azionista col 18% di Banca Intesa (per di più con diritto di veto sulle operazioni straordinarie), avrebbe una quota pressoché dimezzata nella nuova entità e con controparti italiane ben più consistenti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.